Muore a Bergamo Mimmo Amaddeo, storico e noto pizzaiolo reggino che aveva fatto innamorare la Lombardia [GALLERY]

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E’ morto all’età di 92 anni il famoso pizzaiolo reggino Mimmo Amaddeo

Matteo Zanardi

E’ morto la mattina del 19 agosto scorso a Bergamo il noto pizzaiolo reggino Mimmo Amaddeo: aveva 92 anni e a Bergamo era considerato il Re della pizza. Esattamente un anno fa aveva festeggiato con la moglie e i figli i sessant’anni di attività nella sua pizzeria/ristorante conosciuta in tutto il mondo con il nome “Da Mimmo”. Tanti i commenti di cordoglio sul profilo facebook di Mimmo da parte di amici, parenti, conoscenti e clienti. “Addio zio Mimì sei stato un secondo padre per me. Oggi la tua Reggio, di cui andavi orgoglioso, piange la tua scomparsa, cosi come la tua Bergamo Alta e il tuo Milan che hai sempre amato e che tu mi hai fatto conoscere ed amare in egual misura. R.I.P. grande zio e che la terra ti sia lieve“: con queste bellissime parole, lo ha voluto ricordare il nipote Pasquale Quartuccio.

Antonio Milesi

Mimmo quando era ragazzo nel lontano 1956 lavorava a Milano in una pizzeria, come tanti giovani reggini e calabresi che erano emigrati in cerca di lavoro e di un futuro migliore. Un giorno nel locale entrò un signore di Bergamo che parlando disse che in città c’era una sola pizzeria. Quel signore aveva un locale a Città Alta e parlando col giovane e ambizioso Mimmo gli propose di affidargli il locale. Mimmo accettò la proposta dato che il suo grande desiderio era sempre stato quello di avere un locale tutto suo, e da quel momento iniziò la sua carriera che fu presto un grande successo. La pizzeria “Da Mimmo” è oggi uno dei locali più ambiti della Lombardia: 4 stelle Tripadvisor (con oltre 2.500 recensioni), grazie al pionierismo di Mimmo. Lunedì in migliaia hanno partecipato ai suoi funerali presso la chiesa di Sant’Agata del Carmine, a Bergamo, dopo un lungo corteo funebre che è transitato anche davanti la pizzeria. Durante l’omelia, il prete ha ricordato una “persona che sentiamo parte strettissima della nostra vita e della nostra città, perchè la sua storia ha segnato profondamente Bergamo. Mimmo ha scommesso e dato tutto se stesso affinché questi luoghi diventassero un quartiere migliore. Marito e padre amorevole, uomo vivace, spirito determinato in un corpo minuto. Ha aiutato tanti, famiglie e anche carcerati, ha impastato la sua vita con una fede semplice e essenziale“.

Sull’altare ha parlato anche il figlio Massimo: “Grazie papà per avermi sempre presentato come l’ultimo dei tuoi sette capolavori, il bastone della tua vecchiaia. Ognuno di noi ha un ricordo intimo e privato di te che resterà nel cuore. Ci hai insegnato a voler bene a tutti“. L’altro figlio, Roberto, ha invece voluto ringraziare “tutti quelli che ci sono stati vicini, grazie ai miei fratelli, grazie a mia mamma. Nostro padre avrebbe fatto pizze ovunque, anche in spiaggia“.

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