La Vara di Messina: storia e curiosità di una tradizione che si rinnova da cinque secoli [INTERVISTA]

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La Vara di Messina, tradizione storia e mito di una tradizione che si rinnova da cinque secoli

Ogni anno, da cinque secoli,  la città di Messina rinnova la devozione alla Vergine Assunta con la Vara. Le prime testimonianze della Vara risalgono al lontano 1535, anno in cui l’Imperatore Carlo V d’Austria giungeva a Messina, reduce dalle vittorie di Tunisi. Per l’occasione venne costruito un enorme carro trionfale dedicato all’Imperatore e composto da statue e personaggi veri. Sembrerebbe  che l’inventore della suggestiva macchina votiva si stata un certo Radese, ma che nel tento altri artigiani apportarono sostanziali modifiche alla struttura del maestoso carro votivo. Fino alla seconda metà del XIX°  i personaggi figuranti nella Vara erano viventi, compresa l’Assunta, che generalmente veniva scelta dal Senato tra le bimbe di età non superiore ai sette anni. La tradizione si conservò a più riprese fino agli anni ’70 del ‘900, quando per ragioni di sicurezza si decise di sostituire tutti i raffiguranti con personaggi in cartapesta.  Durante i secoli non mancarono edizioni della Vara in cui avvennero eventi eclatanti che fecero gridare al miracolo, fra tutte l’edizione  del 1681, quando  si spezzò l’asse di ferro e gran parte della macchina votiva crollò.  I sei personaggi caddero a picco tra la folla,  ma rimasero miracolosamente illesi.  Nel 1738 a casa di un cedimento della struttura che sosteneva il sole, invece  precipitarono  i quattro bambini raffiguranti gli angeli. Anche in quel caso non ci fu alcun ferito. Si racconta inoltre di un’altra edizione in cui una donna che si trovava al centro delle corde, che cadendo venne  inghiottita tra le slitte, rimanendo però illesa.
In origine il percorso della Vara era diverso: la processione  partiva dal  Seguenza e seguiva l’attuale Corso Cavour  per poi giungere in Piazza Duomo.
Nel corso dei secoli diversi sciagure in città sancirono l’interruzione della processione,  uno fra tutti il terribile terremoto del 1908. La tradizionale sfilata del carro votivo riprese quasi un ventennio dopo, con la “Festa della rinascita” da piazza Castronovo. Particolarmente suggestive furono le edizioni durante gli anni del secondo conflitto mondiale, anni nei quali furono in prevalenza le donne a tirare la Vara, per chiedere la grazia alla Madonna per i propri uomini in guerra.
La Vara ancora oggi custodisce svariati “segreti”. Non tutti sanno che il movimento del globo non è scatenato dal traino dei tiratori, ma da un uomo posizionato al suo interno. Costui, attraverso il particolare marchingegno fatto di pedali e leve situato all’interno della Vara, aziona il movimento della sfera.
La Vara rappresenta uno dei più suggestivi spettacoli dalla fortissima partecipazione emotiva, che ha conquistato messinesi e non.
L’importanza e l’influenza della festa   messinese,   sono oggi custodite nella Mostra Permanente dedicata ai Giganti e alla Vara, inaugurata nel 2015. Una piccola mostra, che aspira a diventare museo e che è un prezioso un luogo della memoria, dove sono  raccoglie le colleziono di stampe  della raccolta fotografica del prof. Riccobono.
Di seguito l’intervista rilasciata da Franz Riccobono ai microfoni di StrettoWeb:

 

 

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