Ex Opg Barcellona Pozzo di Gotto, Catalfamo: “Poliziotti sotto organico, sicurezza città a rischio”

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Catalfamo sull’ex Opg di Barcellona Pozzo di Gotto: “Abbiamo già visto i risultati lo scorso luglio con l’evasione di tre detenuti. Gli agenti chiedono aiuto ma nessuno sembra accorgersi di questa emergenza”

Nell’indifferenza più totale all’interno delle mura dell’attuale casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto si sta giocando con la sicurezza dei cittadini. Infatti apprendiamo dai sindacati autonomi che gli agenti di polizia penitenziaria sono la metà rispetto la popolazione carceraria. Mancano più di 100 agenti per presiedere la sicurezza della struttura ma a nessuno sembra importare”.

Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Prima il Territorio, Antonio Catalfamo, che lancia il suo appello sui social e tramite un video girato proprio fuori dai cancelli dell’ex Ospedale psichiatrico e giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto.

I pochi agenti rimasti subiscono violenze e umiliazioni di ogni tipo mentre a Palermo la dirigenza si gira dall’altra parte nonostante i reiterati appelli degli organi sindacali preposti. Tra pensionamenti, personale non fisso, aumento della popolazione carceraria, l’ex Opg è forse una delle strutture più a rischio d’Italia. Non rischiano solo gli agenti, padri di famiglia, sottodimensionati rispetto alle reali necessità già stabilite nelle condizioni contrattuali, ma a rischio c’è anche la sicurezza dei cittadini. I barcellonesi, infatti, vivono pensando che quelle mura possano evitare qualunque tipo di incidente. Ma abbiamo già visto i risultati lo scorso luglio con l’evasione di tre detenuti. Questi agenti chiedono aiuto ma nessuno sembra accorgersi di questa emergenza. Quei muri che dovrebbero circondare la sicurezza e la dignità della struttura, sembrano separare anche la città da una questione fondamentale. Chiediamo alle istituzioni di intervenire a salvaguardia dei lavoratori della struttura, spesso costretti a turni massacranti e rischiosi per la loro incolumità, e a tutela della sicurezza dei cittadini ma degli stessi detenuti”.

 

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