Al tribunale di Cosenza, la giudice onoraria delegata a trattare questo caso umano ha incontrato ieri il poliziotto che ha in affido provvisorio il bimbo, la responsabile dei servizi sociali del Comune di Corigliano e lo stesso Corbelli che ha raccontato e fatto mettere a verbale, su richiesta del giudice, come si è, miracolosamente, riusciti a rintracciare il papa di Cisse in Francia, tramite uno zio del piccolo che vive in Lombardia e che dopo aver letto gli appelli ha chiamato l’Ong che sta seguendo questo caso.
Cisse è riuscito a raccontare il drammatico momento della partenza dalle coste della Libia, quando “i gendarmi cattivi” hanno arrestato la sua mamma mentre stavano per salire sul barcone.
Corbelli, commosso dall’incontro, ha espresso grande soddisfazione per l’imminente e felice soluzione di questo drammatico caso umano, mettendo ancora in rilievo: “ Dopo il papà, a cui d’accordo con il giudice abbiamo già chiesto, tramite l’Ong, la documentazione che attesti la sua paternità, dobbiamo adesso rintracciare la mamma e farla uscire da quella prigione orribile dove è tenuta rinchiusa dagli scafisti criminali che le hanno strappato dalle braccia il suo bambino, perché non aveva i soldi per pagare il viaggio ai trafficanti di uomini”.