Si chiude con successo la XXXVII del Roccella Jazz Festival!
La XXXVII Edizione del Festival ha visto nella prima settimana, dal titolo Jamming Around & New Talents, i concerti dei nuovi talenti che, sottolinea Staiano, “hanno dimostrato tutto il loro valore a partire dalla bassista polacca Kinga Glyk, un’autentica rivelazione. Di grande spessore le performance del Francesco Orio Trio, dei Red Basica e dei Raw Frame. Hanno fatto la loro parte anche Thomas Umbaca, il trio Ophir, il duo Gennai-Cosentino e il trio Ammendola-Brissa-Scopelliti. Bello l’esordio del Carafa Quartet di Francesco Loccisano. Sono risultati una conferma musicisti come Ettore Castagna e gruppi come The South Project e Rhythm Permutations, che hanno suonato a Siderno, e il Gabriele Buonasorte Quartet, The Dave Howard Initiative e la Freak-out Band. Il fotografo Pino Ninfa, dopo anni di assenza, è tornato a Roccella con un bel progetto legato ai suoi recenti viaggi”. Fiore all’occhiello della rassegna due produzioni originali dedicate a Rino Gaetano, che hanno riscosso particolare attenzione. Ricorda nuovamente il direttore artistico: “La prima, quella elaborata dal grande Giovanni Tommaso, è stata accolta con grande favore dal pubblico che ha affollato fino all’inverosimile gli spalti del Teatro al Castello. E’ stata la bella Jasmine Tommaso a dare voce agli arrangiamenti jazzistici delle canzoni di Rino fatte dal padre Giovanni. Vista l’assoluta originalità del progetto, la registrazione del concerto, probabilmente, sarà riversata su Cd. La seconda, invece, è stata un’operazione all’insegna del più sapiente istrionismo e ha avuto come protagonista Massimo Donà che ha presentato il suo progetto “Pitagorino”, suggerito dalla passione che Rino Gaetano aveva per le numerologie e Pitagora. Il grande filosofo e trombettista veneto ha dato una divertente chiave di lettura del rapporto tra Pitagora e la musica“.
Grandi attenzioni anche per i big italiani e stranieri scelti da Staiano, orgoglioso della risonanza avuta: “Non ha deluso le aspettative della vigilia la tanto attesa prima e unica tappa europea di Jonathan Finlayson and the Sicilian Defense. Il giovane trombettista statunitense ha dimostrato di possedere un proprio spessore stilistico lontano da imitazioni e espressioni stereotipate. Anche il Roccella Quartet, che si è formato nell’ambito della manifestazione, ha messo in luce grandi individualità come quelle di Alexander Hawkins, Sabir Mateen, John Edwards e Steve Noble. Già scontato, invece, il grande successo di musicisti come Tuck & Patti, Antonella Ruggiero, Antonio Faraò e la Med Free Orkestra. Un po’ di commozione, invece, per il ritorno su un palcoscenico di Luca Aquino dopo un fermo di due mesi a causa di un infortunio: il trombettista campano ha suonato con l’ausilio di strumenti elettronici e ha dimostrato di essere sulla via della guarigione. Molto coinvolgente il concerto del quartetto di James Taylor che è riuscito far ballare la quasi totalità del pubblico con un organo Hammond che sembrava uscito da un museo. Molto apprezzati il Quartetto guidato da Tino Tracanna e quello di Claudio Cojaniz, i due gruppi che hanno chiuso il Festival”. Appuntamento allora al Roccella Jazz Festival 2018, per l’edizione n. 38.