Reggio Calabria: il Pci dalla parte degli assistenti educativi

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Reggio Calabria: il Pci dalla parte degli assistenti educativi

scuola“L’ anno scolastico si è concluso da più di un mese, ma per gli Assistenti Educativi, nessuna novità, in termini di contratti e lavoro. Già da diversi mesi , gli stessi hanno incontrato più volte l’Assessore alle Politiche Sociali, Lucia Nucera, proprio per iniziare un percorso, che potesse definire tale situazione in tempi adeguati, senza ridursi a brancolare nel buio a inizio anno scolastico, rischiando di non garantire per tempo – come purtroppo avvenuto fino all’anno appena concluso – il servizio agli studenti disabili. Per l’Assessore è sempre stato prematuro definire il tutto anticipatamente, sostenendo la necessità di tempo per la soluzione dei problemi; è giusto prendersi del tempo per risolvere al meglio una data fattispecie, ma arrivare a metà Luglio con belle promesse, prive di soluzioni concrete, non rappresenta certamente un puntuale intervento politico, considerando che a Settembre la campanella suona! A tutto ciò, si aggiunge il fatto, che buona parte degli Assistenti Educativi, attendono ancora gli stipendi di Aprile, Maggio e Giugno: una vera e propria vergogna! E’ intollerabile e fuori da qualunque contesto che si dica civile e democratico, il fatto che su un servizio cosi necessario, ci siano tempi di soluzione tanto dilatati e per nulla rispettosi, delle enormi difficoltà degli studenti disabili e delle loro famiglie! Indecoroso, che i lavoratori che prestano questo servizio, non godano di diritti contrattuali e stipendi adeguati, ma debbano persino attendere e continuare a richiedere le legittime spettanze!

Certamente, la questione degli Assistenti Educativi è ricompresa nella più ampia questione del terzo settore e della sua gestione, che dopo la riforma del Titolo V della Costituzione, è stata delegata agli Enti Locali; per cui, in mancanza di linee guida nazionali che possano definire formazione e lavoro di una data categoria di lavoratori, è difficile gestire la questione, soprattutto per un’Amministrazione Comunale, come quella reggina, che versa in uno stato disastroso; tuttavia, trattandosi di servizi necessari, quali diritti fondamentali del cittadino, le istituzioni hanno il dovere di garantirli con la massima sensibilità e col massimo impegno! Il servizio fornito dagli Assistenti Educativi, come pure le loro condizioni lavorative, non possono essere alla mercè delle
Amministrazioni più o meno sensibili! Il Sindaco Falcomatà, durante la conferenza stampa del PON di Inclusione, ha parlato di “una misura per fronteggiare la sfida alla povertà e al disagio sociale e rispondere al grido di dolore delle famiglie reggine”. Peccato, che allorquando un’assistente educativa, ha posto il problema delle condizioni lavorative della sua categoria, chiedendo chiarimenti circa il ruolo degli Assistenti Educativi, sulla presa in carico del soggetto disabile, incluso nel suddetto progetto, nessuna risposta è stata fornita: il Sindaco è andato via, con la motivazione di dover assolvere altri impegni istituzionali e certamente, le risposte di chi è rimasto, hanno rappresentato solo un becero rimpallo di responsabilità! Evidentemente, l’intervento distinto, di una lavoratrice, che opera onestamente e paga le tasse, vedendosi tuttavia negati i propri diritti, non rientra nel disagio che il Sindaco e il suo entourage desiderano affrontare! Tutto ciò è l’emblema di una politica fallimentare, che non pone al centro della sua azione l’essere umano con i propri bisogni, ma agisce superficialmente! No.

Non è così che si danno risposte ai cittadini e che si affrontano i bisogni, soprattutto se si tratta di bisogni primari come quelli dei disabili che andrebbero affrontati prima di ogni altro. Pertanto, il PCI di Reggio Calabria, intende supportare gli Assistenti Educativi, ed assumere la vertenza dei lavoratori che operano nelle scuole a sostegno dei ragazzi disabili, impegnandosi per il ripristino di una politica autentica, che agisca negli interessi della collettività e in modo particolare, dei più deboli!“. Lo scrive in una nota la Segreteria Provinciale PCI Reggio Calabria

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