Reggio Calabria: “i pazienti psichiatrici sempre più dimenticati”

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A Reggio Calabria i pazienti psichiatrici abbandonati a loro stessi

psichiatriaE’ sempre con tanta tristezza che si ascoltano le tristi problematiche a cui sono sottoposte le fasce più deboli della popolazione ed i loro congiunti! E’ il caso dei cittadini Reggini con familiari degenti presso le strutture residenziali psichiatriche nel territorio. Tali realtà esistono dal 1990, anno che segna il confine nella città tra il vecchio manicomio e le attuali strutture denominate “Comunità Alloggio”. E’ una storia lunga,  nata sotto buoni auspici, quelli del superamento della logica custodialistica-manicomiale, ma costellata di aspetti negativi, in particolare negli ultimi anni. Una riorganizzazione delle strutture che, dopo tanti anni, stenta ancora a decollare. Anzi fa segnare incredibili ed illogici passi indietro. Uno dei più gravi, ma non certo l’unico, è il blocco dei ricoveri nelle strutture (attive da 27 anni!) attuato per un incredibile ed artificioso cavillo burocratico dalla direzione della psichiatria. Si proprio così!! Da più di due anni non è più possibile ricoverare nelle strutture residenziali psichiatriche, per motivi che appaiono pretestuosi, anche perché se sussistenti avrebbero dovuto essere eliminati da molti anni dall’Azienda Sanitaria, non di certo condurre al blocco dei ricoveri! Emblematico il caso dell’utente A., costretto a ricevere le cure in ambito Ospedaliero presso il Servizio di Psichiatria (SPDC) ormai da più di un anno, perché nel territorio sono bloccati ricoveri e non esistono strutture in grado di accoglierlo. Intanto A., paziente psichiatrico e cardiopatico resta lì, nel reparto di psichiatria, dove la legge 180 prescrive una permanenza di massimo 15 giorni! Altra storia che è alla ribalta tra giornali, tv e associazioni locali riguarda il trasferimento della “COMUNITA’ ALLOGGIO C” dalla vecchia struttura fatiscente e inadeguata sita nel rione Fondo Versace a quella nuova e dotata di ogni confort sita nei pressi della chiesa dell’Eremo. Sembrerebbe che la nuova struttura, sin dal momento dell’individuazione della cooperativa, non sia stata gradita dalla Direzione della Psichiatria (DSM).

Non sarebbero chiari i motivi di tutto ciò: la struttura, nuova e funzionale è collocata adeguatamente nel territorio, consentendo il processo di integrazione sociale degli utenti, favorendo il raggiungimento della stessa da parte dei familiari, anche con mezzi pubblici. Il DSM (che pure dovrebbe apprezzare la collocazione della struttura nel territorio urbano, anche perché proprio accanto all’abitazione del direttore della psichiatria) destituendo da subito il necessario servizio di reperibilità medica-psichiatrica notturna presso tale struttura, minaccia ed avvia il procedimento per la revoca di convenzione alla cooperativa ivi operante, nonché lo smistamento dei pazienti in altre strutture sul territorio regionale!

Il movimento Cittadini più volte attivo su simili problemi riguardanti la psichiatria Reggina come ad esempio il CSM sud (già declassato!), ribadisce la necessità di abbandonare i meccanismi ed i tecnicismi perversi attraverso cui si nascondono i protagonisti della vicenda, la necessità di fare breccia nel “cuore” della questione affinchè il vero ed unico obbiettivo, doveroso, sia quello di favorire il benessere degli utenti, i quali dopo lungo assestamento hanno trovato serenità in continuità con l’attuale gruppo, elemento di estrema importanza considerata la tipologia di patologia di cui trattasi.

Si sottolinea anche la necessità di tutelare i legami familiari e sociali instauratisi nel territorio; anche per consentire la prosecuzione dei rapporti con genitori avanti con gli anni, di certo angosciati dalla sola ipotesi di trasferimento dei cari in province lontane della propria residenza, con insormontabili difficoltà a raggiungere i propri congiunti, già provati per la loro patologia!

Ed ecco che appare necessario condividere una posizione già espressa: nella psichiatria reggina urge un cambio di direzione! L’appello è principalmente UMANITARIO, perché ogni amministratore deve vestire, umilmente, i panni delle persone più deboli che ci stanno accanto! Il monito è rivolto verso chi di competenza affinchè possa porre fine alla suddetta questione! Tropo tempo è passato, troppi problemi sono rimasti irrisolti. E’ già tardi ma occorre ora e senza esitazione alcuna adottare i provvedimenti affinchè la psichiatria cambi direzione ripristinando le posizioni di competenza atte a salvaguardare, in primis, gli utenti e subito dopo le rispettive famiglie già abbandonate a se stesse ed oberate da tempo dalla gestione pratica ed emotiva dei particolari bisogni dei loro congiunti”. Lo scrive in una nota il Movimento Cittadini Reggio Calabria.

 

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