Reggio Calabria, clamorosa crisi a Palazzo San Giorgio nella notte: i saggi provano a frenare Falcomatà sulla Marcianò

StrettoWeb

Reggio Calabria, gli ultimi aggiornamenti sulle riunioni di maggioranza di oggi a Palazzo San Giorgio: i saggi del centro/sinistra tentano di frenare l’ira di Falcomatà contro la Marcianò

Si sono concluse da pochi minuti, nella notte reggina, le riunioni di questa tribolata giornata politica in riva allo Stretto: il Sindaco Falcomatà le ha provate tutte per ottenere le firme dei 24 consiglieri comunali di maggioranza e c’era anche riuscito finchè la notizia trapelata online ha suscitato non poco imbarazzo e i commenti all’articolo di StrettoWeb, che ha scatenato una vera e propria protesta sul web anche negli ambienti più vicini all’Amministrazione, hanno imposto una riflessione. I più saggi tra i consiglieri della maggioranza hanno tentato così di frenare l’impeto anti-Marcianò del Sindaco. Falcomatà prima ha incontrato i capigruppo, poi i gruppi singoli, infine tutti insieme. Roba che neanche Matterella alle consultazioni per formare il governo… A Palazzo San Giorgio non c’era stato così tanto fermento neanche quando bisognava discutere i provvedimenti per salvare l’Aeroporto dello Stretto (e quindi per tutte le altre emergenze cittadine).

In serata – tornando ai saggi del Centro/Sinistra – il tentativo di frenare Falcomatà ha portato alla rottura. I consiglieri hanno chiesto al Sindaco di riflettere su questo provvedimento, spiegando che l’assessore Marcianò in città evidentemente rappresenta un’icona di legalità e trasparenza (che tra l’altro era il motivo per cui era stata nominata in Giunta tre anni fa), a maggior ragione viste le reazioni del web. I consiglieri, quindi, hanno chiesto una verifica di metà mandato in tutti i settori, intimando al Sindaco di dimostrare se davvero la Marcianò non merita di rimanere in Giunta e di considerare l’eventualità che ci siano anche altri assessori a non meritarlo. Insomma, si chiede al Sindaco di evitare di dare l’impressione che si tratti di un provvedimento ad personam per giochi di potere, nello specifico una “vendetta” del primo cittadino dopo la nomina della Marcianò nella segreteria nazionale del Pd. Anche se ormai è noto anche ai muri…

I consiglieri, quindi, non firmeranno il documento se non ci sarà questa verifica, una sorta di “tagliando di metà mandato” (anche se il giro di boa è già passato da oltre tre mesi). La “frenata” è arrivata soprattutto dagli altri gruppi consiliari, ma anche all’interno del Pd – prima compatto – c’è stato qualche tentennamento dopo le reazioni della base del partito esterna a Palazzo San Giorgio.

Il Sindaco, però, è sembrato molto deciso: contrariato di non aver ottenuto le firme dei suoi consiglieri, sta valutando l’ipotesi di ritirare in autonomia le deleghe all’Assessore Marcianò – come previsto dalle norme – senza alcun documento di appoggio da parte della sua maggioranza, come ovviamente avrebbe preferito. Ecco perchè il caso Marcianò rischia di aprire una vera e propria crisi di governo tutta interna alla maggioranza. Non bisogna dimenticare che nel pomeriggio il Sindaco aveva minacciato, “o lei o me“. I suoi consiglieri non hanno scelto lui. E’ un caso politico importante.

La notte potrebbe portare consiglio. Intanto senza l’intervento dei saggi, che evidentemente non hanno perso il contatto con la gente (anche questa è democazia), Angela Marcianò in questo momento non sarebbe più Assessore del Comune di Reggio Calabria. Anche se l’impressione è che si tratti solo di un breve rinvio.

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