‘Ndrangheta, 116 arresti a Reggio Calabria. Marziale: “lo Stato è presente”

StrettoWeb

“Mai, come in questo momento, la controffensiva dello Stato nei confronti della ‘ndrangheta e’ stata cosi’ forte e continua, ed ha ragione il ministro dell’Interno, Marco Minniti, nel sollecitare una reazione sociale, la cui assenza rischia di compromettere un lavoro i cui beneficiari sono indubbiamente i minorenni di oggi, uomini del domani”. E’ quanto scrive in una nota Antonio Marziale, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria. “A noi, societa’ civile – afferma il Garante – non e’ richiesto di combattere a mano armata, ma con l’esempio, visto e considerato che siamo, nelle vesti di educatori, genitori, insegnanti, gli adulti di prossimita’, al cui atteggiamento attingono i bambini e gli adolescenti per formare la propria identita’ ed il proprio comportamento sociale. Dobbiamo rifuggire dai compromessi, anche da quelli piu’ apparentemente insignificanti, a casa come a scuola, rispettando in prima persona cio’ che pretendiamo sia rispettato dai piu’ piccoli. Solo cosi’ potremo dimostrare a noi stessi e a loro di essere pronti per un futuro che non veda i nostri figli fuggire in altre terre per potersi realizzare, schiacciati da un potere senza scrupoli che si spinge fino ad uccidere donne e bambini pur di affermare la propria supremazia”. “Fa paura la dichiarazione del procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho – sostiene Marziale -, secondo cui ‘nel 2017 assistiamo a forme di schiavizzazione e di controllo del territorio tali che diventa persino difficile credere che possano essere attuati’ ed io non credo che la stragrande maggioranza dei calabresi, con figli a carico, possa rimanere indifferente alla disamina del magistrato”. “Tutti siamo chiamati a reagire, secondo coscienza – conclude il Garante -, guardando i nostri piccoli negli occhi, perche’ la posta in gioco sono loro, e’ la loro liberta’ di poter fieramente gridare al mondo di essere calabresi”.

Condividi