Unime e Oxford hanno condotto una campagna di scavia archeologici per riportare alla luce un tempio d’epoca greco-romana
Le strutture del tempio di Apollo, solo parzialmente individuate negli anni Cinquanta del secolo scorso dall’archeologo Gianfilippo Carrettoni, sembrano non essere le uniche ad insistere sulla zona. Pare, infatti, che vi possano essere altri due templi di minori dimensioni. Per effetto di una concessione, della durata complessiva di tre anni, questi, come altri reperti, potranno rappresentare lo sviluppo futuro della collaborazione fra i due Atenei. La campagna archeologica, difatti, rientra in un progetto di ampliamento degli scavi in tutta la zona antica, per meglio definire lo sviluppo planimetrico e monumentale della più importante area sacra della città.
L’équipe complessiva degli scavi è stata composta, oltre che dai docenti e ricercatori, anche da 15 studenti (10 dell’Università di Oxford e 5 dell’Ateneo peloritano). Nel corso delle ricerche c’è stata anche la visita delle scuole locali.