Reggio Calabria, sull’emergenza alberi interviene l’esperto: ecco le riflessioni di Vincenzo d’Africa
“La pratica perversa del capitozzare gli alberi – prosegue ancora d’Africa – ha ormai assunto una diffusione allarmante, confermandosi la principale minaccia per gli alberi delle città, riducendone drammaticamente la longevità e trasformandoli in fonti di rischio in aree ad alta densità. L’importanza degli alberi per l’ecologia urbana e globale, comincia solo ora ad essere pienamente conosciuta ed apprezzata. Questo “risveglio” non è però ancora supportato da una adeguata educazione del pubblico e da chiare politiche amministrative in grado di assicurare la sopravvivenza degli alberi e la nostra stessa incolumità. Un albero capitozzato deve essere “fatto e rifatto” ogni pochi anni – ed eventualmente rimosso quando muore, non può essere abbandonato a se stesso per anni. Ogni volta che una branca viene tagliata, numerosi germogli lunghi e magri (chiamati succhioni o rami epicormici) crescono rapidamente per rimpiazzarla. Questi dovranno venire tagliati e ritagliati, ma ricresceranno sempre l’anno successivo, rendendo il lavoro esponenzialmente più difficile. Un albero potato correttamente resta “a posto” a lungo, perchè dopo la potatura non è stimolato ad una massiccia ricrescita. La potatura corretta esalta la salute e la bellezza dell’albero e, nel lungo termine, risulta essere molto meno costosa. La potatura deve garantire la successione armonica dei rami. La capitozzatura è il danno più serio che si possa infliggere ad un albero. Secondo quanto sostiene Alex Shigo, noto scienziato ed “inventore” della moderna arboricoltura, venuto a mancare nell’Ottobre del 2006, “pesanti e ripetute capitozzature possono generare colonne interne di legno cariato, il cui malefico effetto si manifesterà solo anni dopo, in coincidenza con periodi siccitosi o altri stress”. Il regolamento del verde Pubblico e Privato del Comune di Reggio Calabria, approvato con delibera CC n 53/2015 all’art. 13 (disciplina della potatura) ricorda d’Africa, vieta la capitozzatura perchè possibile fattore di rischio per la cittadinanza“.
“Infine – conclude d’Africa – è necessario sottoporre le piante del territorio cittadino a periodici e ricorrenti controlli della stabilità, con metodo VTA (Visual Tree Assessment), che comporta un’attenta analisi visiva dell’albero e successivi approfondimenti con strumenti particolari (martello elettronico, resistograph, frattometro) che permettono di individuare un’eventuale degenerazione dei tessuti legnosi. Al momento il V.T.A. è la tecnica di analisi che garantisce maggiore affidabilità e migliore facilità di applicazione consentendo di individuare situazioni di rischio potenziale non visibili esternamente. Lo schianto (caduta) di alberi, al di là di eventi eccezionali, è prevalentemente causato da fenomeni di degradazione del legno o dell’apparato radicale, che sono attribuibili alla presenza di marciumi derivati da funghi agenti di carie. Poiché non è possibile curare la pianta, le uniche strade percorribili per evitare la diffusione dei marciumi del legno sono la prevenzione (gestione corretta degli alberi e tutela da danni per scavi e cantieri), un costante monitoraggio dello stato di salute degli alberi e qualora ci siano situazioni di decadimento avanzato, l’intervento tempestivo con potature di messa in sicurezza o abbattimenti“.