Crotone, licenziamenti lavoratori della Gestione Servizi: “Usb apre un fronte di lotta”

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Sul licenziamenti dei lavoratori della Gestione Servizi di Crotone l’Usb decide di aprire un fronte di lotta

“Parte la battaglia contro le amministrazioni locali e le altre organizzazioni sindacali, le quali si apprestano al licenziamento di 63 lavoratori della Gestione Servizi di Crotone. Questi lavoratori, infatti, dopo la “chiusura” delle province, sono assunti, ma non vengono pagati! Oggi a Crotone, convocati dalla USB, si sono riuniti circa trenta lavoratori, in rappresentanza di molti altri, per analizzare la drammatica situazione che si è creata con la “Gestione servizi”, poiché ai lavoratori è affidata la manutenzione delle strade per la sicurezza dei cittadini, la manutenzione e la pulizia delle scuole, ma ai quali da 15 mesi non vengono pagati gli stipendi! Eppure, dopo anni di ruberie e di una “allegra” gestione della Spa, la soluzione che si sono inventati oggi, di concerto con i “sindacati”, è quella del licenziamento collettivo: tutti a casa e … pazienza per gli stipendi non percepiti e per le famiglie buttate in mezzo alla strada. L’unico licenziamento che USB e lavoratori chiedono, è quello dei politici, degli amministratori e degli organi di controllo che hanno permesso questo scempio! Nella riunione di oggi, i lavoratori e la Confederazione regionale USB hanno rigettato qualsiasi ipotesi di licenziamento o concordato in bianco, utile solo alla azienda per bloccare i pagamenti a tutti debitori: non è concepibile che i lavoratori paghino per le colpe altrui.

Paghino per una classe politica davvero “distratta” che non ha saputo organizzare per tempo le soluzioni al ridimensionamento delle province, prevedendo, ad esempio, interventi tesi a facilitare l’inserimento o il reinserimento lavorativo attraverso percorsi di riqualificazione professionale. Paghino per gestioni economiche e amministrative dell’azienda Gestione Servizi, azienda a capitale pubblico, che hanno portato nel giro di pochissimo ad un disavanzo di 12 milioni di euro! Paghino per politiche sindacali di assoluto disinteresse per i lavoratori, abbandonati al loro destino senza alcuna soluzione alternativa. Nella riunione, la USB ha prospettato un percorso di lotta contro tutto ciò, che porti ad una RICOLLOCAZIONE dei lavoratori: abbiamo moltissimi enti locali sotto organico, che potrebbero assorbire almeno parte dei lavoratori, oppure studiare percorsi di accompagnamento alla pensione o appiccando sistemi di solidarietà. Una cosa è certa, che la USB non abbandonerà i lavoratori lavandosene le mani, ma lotterà assieme a loro perché gli interlocutori istituzionali ascoltino le ragioni e trovino assieme a loro ed alla USB le soluzioni più idonee, altrimenti porteremo i 63 lavoratori e le loro famiglie dal presidente della provincia a pranzare e pernottare assieme a lui.  Questa battaglia o la vinciamo tutti, o la perdiamo tutti“. Lo scrive in una nota la Confederazione regionale USB.

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