Calabria, maestra disposta ad ospitare migranti. Il Comune rifiuta per le possibili proteste dei cittadini

StrettoWeb
Foto StrettoWeb / Salvatore Dato
Foto StrettoWeb / Salvatore Dato

Una maestra in pensione, vedova e madre di due figlie, mette a disposizione un suo dignitoso immobile, dotato di tutti i servizi, in grado di ospitare 60 minori non accompagnati e di insegnare loro l’italiano gratuitamente, ma non puo’ vedere esaudito il suo desiderio e gesto di solidarieta’ e accoglienza perche’ il comune (in provincia di Cosenza), dove vive, ospita gia’ tanti migranti e si teme che l’arrivo di altri, anche se adolescenti, possa provocare una protesta popolare”. E’ quanto denuncia, in una nota, Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili e delegato della Regione per la tutela e la promozione dei diritti umani. Corbelli da giorni, insieme al delegato della Presidenza della Regione per l’Immigrazione, Giovanni Manoccio, al sindaco di Corigliano, Giuseppe Geraci, all’assessore comunale alle Politiche sociali, Marisa Chiurco, e alla Prefettura di Cosenza, sta seguendo la vicenda dei 158 minori non accompagnati alloggiati da oltre una settimana nel palazzetto dello sport della citta’ calabrese, nel cui porto sono approdati con gli ultimi sbarchi. “E’ con grande amarezza e inquietudine – prosegue Corbelli – che faccio oggi questa denuncia, dopo essere stato personalmente contattato. Quello che, come ho potuto verificare, emerge da questa vicenda e’ un fatto grave e inquietante. La Calabria, fortemente condizionata dalla violenta campagna contro gli immigrati, purtroppo non vuole accogliere piu’ altri migranti, neppure i minori non accompagnati, la cui situazione si fa sempre piu’ drammatica e pericolosa. La disponibilita’ e l’utilizzo dell’immobile capace di ospitare 60 minori e’ in grado di risolvere gran parte del problema dei giovani migranti sbarcati a Corigliano. Per questo e’ grave, sconcertante e inaccettabile non cogliere questa opportunita’ per timore di qualche protesta strumentale contro quei poveri, sfortunati giovanissimi migranti“.

Condividi