A Castelsilano campo di protezione civile per non vedenti

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Foto-Campo-Protezione-Civile-763x429Noi 2.0 e la Protezione civile”, è il campo di Protezione civile per ciechi ed ipovedenti, promosso dall’ IRIFOR (Istituto per la Ricerca , la Formazione e la Riabilitazione) e dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Cosenza,  con la collaborazione del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, del  Dipartimento Regionale di Protezione Civile e con l’IRIFOR Nazionale, riconosciuto dal MIUR. Dopo gli ottimi  risultati ottenuti lo scorso anno,  continua l’esperienza del campo di protezione civile per persone con difficoltà sensoriale. “Il campo che stiamo progettando per quest’anno –  sottolinea il Presidente dell’Irifor e dell’unione Italiana Ciechi di Cosenza, Giuseppe  Bilotti –   vuole perseguire  ed approfondire la ricerca e i dettati che abbiamo strutturato l’anno scorso, ampliandoli  a persone con difficoltà visive proveniente da tutta Italia affinché diventi uno strumento di buone prassi e di ricerca per le strutture che si occupano di protezione civile”. La location, anche quest’anno, sarà il suggestivo  borgo di Castelsilano. Il progetto coinvolge attivamente anche gli abitanti del piccolo centro del crotonese, soprattutto  i giovani,  che già lo scorso anno si sono prodigati per dare una mano in qualità di volontari. Il campo si svolgerà dal 31 luglio al 10 agosto. Il progetto sarà presentato il primo agosto, alle 15,30, a Castelsilano,  alla presenza, tra gli altri, del Prefetto di Crotone, di un delegato del Ministero, dei Sindaci del territorio, dei rappresentanti della protezione civile regionale  e di numerose associazioni di volontariato. “Un progetto  vuole dimostrare – evidenzia il Presidente Giuseppe Bilotti – che è possibile promuovere la  crescita  delle persone con difficoltà visiva, pluriminorati e famiglie grazie alle attività svolte in ambiti inusuali e autogestiti, utilizzando i protocolli dei campi  attrezzati di protezione civile e in tenda. Tra le attività che vedranno impegnati i partecipanti: tiro con l’arco, attraversamento ponte tibetano, orientering, escursioni,  simulazione di soccorsi in caso di calamità naturale. Un progetto sperimentale di metodologie di aiuto alle persone disabili unico in Italia che ha suscitato l’attenzione e  l’interesse delle istituzioni nazionali”.

 

 

 

 

 

 

 

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