Vibo Valentia: alla Camera di Commercio l’incontro “la Calabria che vogliamo”
Il lavoro della Camera di commercio di Vibo è stato elogiato dal vice presidente della Regione Calabria prof. Antonio Viscomi che ha evidenziato l’impegno e gli interventi dell’Ente su questo fronte, richiamando in particolare proprio quel progetto INSIDER, ideato dalle Camere di Commercio di Vibo e Crotone, di recente premiato al Forum P.A., che ha realizzato, con i big dati del Registro Imprese, un sistema informativo e di “intelligence” messo a disposizione delle Forze di Polizia al fine di consentire di individuare le aree economico-produttive, le imprese e gli imprenditori a rischio di attività illecite. E anche lo Sportello Antiracket e Antiusura attivato in collaborazione con il Comune capoluogo come punto di ascolto e di indirizzo.
Lo stesso Sindaco della Città Elio Costa ha rimarcato la necessità di azioni congiunte per contrastare un fenomeno pervasivo, di difficile individuazione che ha numeri importanti anche in termini di costi sociali e di incidenza negativa sullo sviluppo. “Basti pensare – ha detto il Sindaco- che il costo annuo delle tangenti è stato stimato in 50 miliardi di euro”.
Particolarmente interessante lo studio proposto da Antonio Parbonetti pro-rettore dell’Università di Padova, che prendendo a riferimento l’area del Centro-Nord del Paese, le varie forma occulte di criminalità nell’imprenditoria, le sentenze che hanno concluso azioni giudiziarie di contrasto ha evidenziato dati chiari: quando viene eliminata dall’economia una impresa criminale, la performance di quelle sane aumenta del 20%, aumenta il numero di nuove imprese, si riduce il costo delle materie prime. In sostanza aumenta l’efficienza del sistema economico e sociale.
“Contrastare un fenomeno così esteso e il rischio di sempre più capillari infiltrazioni mafiose non è semplice –ha detto Paolo Bertaccini Bonoli di Transparency International Italia e membro del comitato Scientifico del Centro Antimafia di Limbadi. Dal suo privilegiato osservatorio di Ricerca sociale Applicata, ha sostenuto che “serve il riconoscimento del ruolo sociale dell’Impresa, la legittimità del profitto del lecito guadagno perché può essere reinvestito e creare occupazione”.
Sulla relazione criminalità-sistema normativo si è soffermato invece Giuseppe Cricenti, Consigliere di Cassazione che ha sottolineato come la corruzione sia difficilmente riconoscibile anche nella prospettiva di un intervento normativo ed è un fenomeno difficilmente misurabile, tanto che si è in presenza di un complesso sovrabbondante di norme non sempre chiare. Anche per Cricenti, comunque, un problema culturale prima ancora che normativo, su cui intervenire per rimuovere rassegnazione e ripristinare eticità dei comportamenti.
Il Prefetto Guido Nicolò Longo, che fra gli altri ha portato il saluto del Ministro Minniti, non ha usato eufemismi nel dire che la corruzione è sicuramente la spia della presenza di attività e di organizzazioni criminali che tentano di insinuarsi in ogni dove e che tanto la P.A. che le imprese
dovrebbero cercare sempre di evitare, al di là di ogni apparente semplificazione o facile guadagno. Il Prefetto ha poi esortato tutti a aiutare le Forze di Polizia nell’azione di contrasto e prevenzione, anche condividendo informazioni.
L’incontro si è concluso con l’intervento del Vice Presidente della Regione Calabria Antonio Viscomi secondo il quale “non vi sono settori a rischio ma rischi differenziati in ogni settore, anche perchè oggi la mafia, la criminalità hanno cambiato fisionomia: oggi c’è una mafia che seduce, che corrompe chi vuole arrivare prima piuttosto che bene al risultato. Più che di legalità – ha chiarito Viscomi – mi piace parlare di responsabilità. Dobbiamo riscoprire il senso del dovere, prima ancora di reclamare diritti, dobbiamo recuperare il senso di comunità; dobbiamo indignarci di fronte alle distorsioni del sistema che dobbiamo combattere uniti dialogando e condividendo dati e informazioni. Ecco perché, nell’ambito della conoscenza, prevenzione e contrasto della criminalità ritengo fondamentale per l’etica e la legalità il lavoro della Camera di Commercio di Vibo Valentia”.