Summer School in Geologia Forense: a Messina si studia per stanare i latitanti tra i bunker

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Al via a Messina la seconda edizione della Summer School in Geologia Forense, allo studio le tecniche per stanare i latitanti di mafia

All’Università di Messina il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri ha inaugurato la seconda edizione della Summer School in Geologia Forense, in programma fino al 23  giugno. Gratteri durante la sua lezione ha citato l’esempio della ricerca dei latitanti nei bunker, individuabili attraverso l’utilizzo dei georadar. Non sono mancati riferimenti anche al traffico di sostanze radioattive e allo smaltimento dei rifiuti tossici attraverso le navi dei veleni, che si decide di far affondare in mare. “La Geologia Forense – ha dichiarato Gratteri – non e’ una scienza compilativa o un compito da copia e incolla. E’ un lavoro che va fatto da chi ha una reale passione“. Nel corso dell’incontro si è inoltre fatto riferimento agli arresti compiuti grazie all’ausilio delle tecnologie della Geologia Forense. Grazie all’ausilio di questi mezzi è stata possibile la cattura del latitante Giuseppe Giorgi, esponente di spicco del clan Romeo a San Luca, consegnato alla giustizia dopo 23 anni. I Cacciatori di Calabria e i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria l’hanno scovato all’interno del bunker costruito all’interno della sua abitazione. Gratteri ha sottolineato il legame tra la Geologia Forense e l’ambito giudiziario di indagine: ” si tratta di un importante legame, anche alla luce di ciò che  e’ diventata la ‘ndrangheta, oggi classe dirigente che detiene il quasi monopolio per l’importazione di cocaina in Europa“. Gli appuntamenti con le lezioni della Summer School continueranno alternando alle 20 ore teoriche, dedicate ai reati contro la persona, l’ambiente e il patrimonio, le 20 dedicate alla pratica. Mercoledì verranno simulate tre scene del crimine che ripropongono un celebre caso di omicidio avvenuto anni fa nel Nord della Spagna.

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