Scioglimento dei consigli comunali: sabato convegno al consiglio comunale

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Efficacia della legge sugli scioglimenti dei consigli comunali per mafia, forme di contrasto alla criminalità organizzata e ripristino delle condizioni di partecipazione democratica. Questi alcuni dei temi da trattare nel corso dell’incontro dibattito promosso dal costituendo Comitato Popolare Metropolitano “Democrazia, Diritti e Libertà” (DDL) in programma per sabato 10 giugno alle ore 17:30 a Reggio Calabria nella sala del Consiglio Regionale della Calabria con la presenza di: Rita Bernardini del Partito Radicale, Rocco Cosentino – Magistrato e Scrittore, Andrea Cuzzocrea – imprenditore già presidente di Confindustria, Mimmo Gangemi – Scrittore e il contributo scritto del Colonnello dei CC Giuseppe Romeo. Ad anticiparlo è il Consigliere Metropolitano Pierpaolo Zavettieri, tra i promotori dell’evento. “L’iniziativa di sabato – chiarisce Zavettieri – nasce da una riflessione maturata da tempo, relativa allo stato di attuazione ed all’efficacia della disciplina che regola lo scioglimento dei consigli comunali per mafia. Il compito del Comitato Popolare sarà quello di contribuire a sensibilizzare i cittadini calabresi sui temi della difesa dei diritti democratici e di libertà garantiti dalla Costituzione Italiana. Oltre alla questione “scioglimenti”, si parlerà anche – prosegue Zavettieri – dell’efficacia della legge sulle interdittive antimafia per le imprese, che a volte provocano ritardi sulla realizzazione dei lavori pubblici ed ingenti danni economici a causa dei conseguenti “licenziamenti” che si ripercuotono pesantemente sul tessuto sociale. I temi trattati che sono di grande attualità e di forte impatto socio economico – conclude Zavettieri – puntano ad accendere i riflettori sulla sempre crescente marginalità del cittadino non più protagonista ma semplice spettatore, in una fase di profondi mutamenti del sistema democratico costretto a cedere sempre maggiori spazi al potere burocratico e degli apparati pubblici che hanno funzioni diverse rispetto alla gestione degli enti elettivi. C’è infine da mettere in risalto come le vecchie ferite legate alla presenza della criminalità organizzata ed al suo tentativo di infiltrarsi nella gestione della cosa pubblica non abbiano trovato nell’attuale sistema normativo adeguate risposte se è vero che nell’ultimo trentennio si è registrato un bilancio fallimentare. Tant’è che il Governo si è visto costretto reiterare per due o tre volte negli stessi comuni il medesimo provvedimento”.

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