Reggio Calabria: “quanti altri scippi dovrà subire la città?”

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La Cisl si domanda quanti altri scippi dovrà subire la città di Reggio Calabria con il trasferimento dell’Agenzia dei beni confiscati

beni-confiscati“Le scelte che si sono consumate a livello Nazionale con la riforma della PA progettata dal duetto Renzi/Madia, bramosi di realizzare la famigerata rivoluzione dell’intero apparato pubblico, si è tradotta nei fatti in un’ulteriore chiusura di importanti Uffici dello Stato fino ad oggi presenti sul territorio reggino. Gli esponenti politici eletti dalla popolazione reggina con il mandato di rappresentare nelle sedi istituzionali nazionali le ragioni ed i bisogni di questa terra, da sempre martoriata e colonizzata, continuano a tradire la fiducia riscossa dall’elettorato reggino, incuranti delle conseguenze derivanti da un processo di riorganizzazione delle Amministrazioni Centralizzate (Ministeri, Agenzie Fiscali, Enti Pubblici Non Economici) che sta producendo localmente  effetti gravissimi sia in termini di efficienza e funzionamento della rete di servizi assicurata dalle diramazioni periferiche degli Uffici statali, sia in termini di organizzazione della risorsa umana. Basta citare a titolo esemplificativo la riforma della geografia giudiziaria, dove oltre la chiusura degli uffici dei Giudici di Pace, da non sotto valutare l’allarmante  situazione in cui versano tutti gli Uffici Giudiziari del Distretto reggino, con Dotazioni organiche gravemente insufficienti per fare fronte all’immensa mole di lavoro, condizioni logistiche ed igieniche degli ambienti di lavoro da terzo mondo.

 Una politica di Spending review che non ha risparmiato alcuna Amministrazione centralizzata ma che ha prodotto solo tagli alle risorse destinate alle attività gestionali ed operative, senza riuscire ad incidere sull’eliminazione dei veri sprechi, come i costi relativi agli smisurati canoni di locazione ( v. AGENZIE FISCALI) ed alle consulenze. Già da tempo questa Organizzazione Sindacale aveva fatto risuonare il campanellino d’allarme, segnalando più volte quanto si stava perpetrando a danno della nostra città. Non ci ha mai convinto il balletto relativo al trasferimento della sede centrale dell’Agenzia dei Beni Confiscati alla Mafia da Reggio Calabria a Roma. Tutto  inizia nel lontano 11 marzo 2010 quando nelle varie discussione della conversione in legge del decreto che l’ha Istituita del  4 febbraio 2010, n. 4 – convertito poi  in legge 31 marzo 2010, n. 50.  Successivamente, la disciplina è poi confluita nel d.lgs 6 settembre 2011 n. 159 (cosiddetto Codice delle leggi antimafia),

 

 

                                                                                    

 Funzione Pubblica

REGGIO CALABRIA

 

Già allora molti remavano affinchè la stessa Agenzia fosse istituita sotto la Presidenza del Consiglio dei Ministri, anche questo è un artifizio per spostare l’Agenzia.

Allora fu messa in discussione addirittura anche l’efficacia e l’utilità della stessa Agenzia.

Tutto si concluse con l’agenzia che ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è sottoposta alla vigilanza del Ministero dell’Interno, ed ha sede Nazionale a Reggio Calabria, con sedi distaccate in altre città.

 

Non accettiamo infatti che sempre per le stesse difficoltà logistiche sui trasporti da e per Reggio Calabria, puntualmente dalla sua istituzione  qualcuno pensa di spostare la sede a ROMA.

 

Da subito iniziarono i tentativi di trasferimento della Sede Nazionale dell’Agenzia dei beni Confiscati dalla nostra città a Roma, nonostante la stessa fosse stata istituita giusto qualche anno fa proprio qui, in questo territorio, in risposta agli atti intimidatori nei confronti di Uffici Giudiziari. Una insensata retromarcia che sicuramente porterà una boccata di ossigeno alle forze oscure che soffocano il nostro territorio.

Dalla sua istituzione quindi, al  2011 a Marzo 2012 a  Maggio 2014 …  al 2016 ad oggi, ancora si parla di un ventilato trasferimento a Roma.

 

Sembrerebbe un progetto ben strutturato, bene organizzato quello che sta subendo la Città Metropolitana, dal depotenziamento dell’Aeroporto di Reggio Calabria, ad una rete Ferroviaria da terzo mondo ad una Autostrada  incompiuta, tanto da giustificare ancora una volta il trasferimento dell’Agenzia.

Un arretramento delle istituzioni sotto questo profilo sarebbe un segnale devastante, l’attestazione di un fallimento dello Stato su un 

territorio che invece,  ha bisogno del sostegno delle Istituzioni nazionali e locali. Quanti scippi dovrà subire ancora la città Metropolitana di Reggio Calabria? Il ragionamento incardinato nell’istituenda Città Metropolitana assume contorni ancor più siginificativi, considerando che la stessa non ha alcuna possibilità di concreta realizzazione se svuotata di funzioni e di importanti pezzi dello Stato. Una partenza, quindi, che necessita di seri ed autorevoli interventi da parte della politica Nazionale, locale e della società civile, attivandosi da subito per uno sviluppo infrastrutturale del territorio di tutta l’area dello Stretto. Già da tanto tempo la CISL denuncia e si appella alla classe politica calabrese e reggina, affinchè ci sia una unitaria e coesa difesa del nostro territorio da questa continua erosione di importanti ed irrinunciabili Presidi di legalità, cultura e democrazia. Pertanto con forza anche la CISL parteciperà alla manifestazione a difesa  dell’ANBSC ” concludono.

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