Reggio Calabria, Calandruccio: “sconvolgente lo stato di abbandono dei centri di prenotazione dell’Asp”

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 Il coordinatore nazionale della FSI-USAE Pasquale Calandruccio denuncia lo stato di abbandono in cui versano i centri di prenotazione dell’ASP di Reggio Calabria

Il coordinatore nazionale della FSI-USAE Pasquale Calandruccio denuncia lo stato di abbandono in cui versano i centri di prenotazione dell’ASP di Reggio Calabria per carenza di personale amministrativo. “Se non arrivano rinforzi sarà praticamente impossibile rispettare lo svolgimento delle prenotazioni. Di conseguenza i cittadini vengono penalizzati perché non possono usufruire delle visite specialistiche. Il piu’ delle volte gli impiegati vengono minacciati o addirittura aggrediti,  tutti i giorni vengono chiamate le forze dell’ordine perché si generano risse tra i cittadini che per ore rimangono in fila perché agli sportelli c’è un  solo impiegato e il tempo di attesa si raddoppia” dichiara. Oltre la mancanza di personale si evidenzia il cattivo funzionamento online che se funzionerebbe eviterebbe a migliaia di pazienti di fare la fila davanti agli sportelli o consentirebbe di fare la prenotazione direttamente dal medico di base. Il cattivo funzionamento del CUP nelle varie strutture Sanitarie è un fatto di estrema gravità che non può lasciare indifferente né il Direttore Generale e né i Dirigenti preposti.
“Se la FSI-USAE nei prossimi giorni non avrà risposte certe in merito alla riorganizzazione dei Centri Unici di Prenotazione proclamerà lo stato di agitazione e non consentirà all’Azienda Sanitaria Provinciale nè di mettere a rischio l’incolumità dei propri lavoratori nè di privare i cittadini dei servizi. Purtroppo l’utenza Regina paga sulla propria pelle le scellerate scelte di una direzione strategica frutto di decisioni politiche sbagliate che hanno portato gravi disagi ai lavoratori e ai cittadini utenti. Per la FSI -USAE questi fatti rappresentano il progressivo e inesorabile massacro della già debole rete sanitaria territoriale mortificata da strategie organizzative che hanno portato ad una caduta libera dei livelli di assistenza e della qualità dell’offerta territoriale che è quasi inesistente” conclude.
                                                                                               Il Coordinatore Nazionale FSI
                                                                                                   Pasquale Calandruccio
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