Lazzaro: “stanno avvelenando la nostra salute e non ce ne accorgiamo”

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Lazzaro, Ancadic: “gli abitanti continuano a respirare le sostanze nocive presenti nell’aria”

lazzaro“Facendo seguito alle precedenti richieste di intervento a tutela della salute e incolumità pubblica,  la  più  recente in ordine temporale datata  28 aprile  2017, si rappresenta la impellente necessità di procedere alla bonifica e messa in sicurezza dei  siti  potenzialmente  inquinati  da  fanghi di depurazione e quant’altro illegalmente smaltiti in località Comunia di Lazzaro anche alla luce dell’ennesimo gravissimo episodio determinato da un vasto  incendio che si è sviluppato lo scorso 3  giugno nella vasta area di Comunia. Le fiamme hanno interessato anche una parte dell’area lato mare circostante l’impianto di compostaggio e la vasca deposito ove erano posti i fanghi di depurazione, legno e quant’altro. Sono intervenuti prontamente i soccorsi e l’incendio pur essendo largamente “domato” dai Vigili del Fuoco di Reggio Calabria, dopo diversi giorni continua a “covare” sotto i grossi quantitativi di fanghi di depurazione accatastati. Intorno alle ore 8,00 di oggi 16 giugno 2017 alcuni operai della ditta con una pompa cercavano infruttuosamente di spegne il fuoco alimentato dal vento. Ancora oggi la popolazione di Lazzaro, soprattutto  gli abitanti di Lazzaro Centro continuano a respirare  sostanze nocive presenti nell’aria e le esalazioni nauseabonde che giungono nelle case rendono la vita difficile, per non parlare delle ceneri che il vento svolazza dentro le abitazioni.

Spetta alle Autorità pubbliche dirci se e in quale misura vi sia stato un danno ambientale e igienico sanitario e le misure intraprese per ridurre al minimo i rischi post incendio per i cittadini. Giova ricordare che i fanghi di depurazione sono stati interrati e smaltiti in ogni dove nell’area di Comunia. Ogni anno puntualmente con l’arrivo della stagione estiva la località Comunia è interessata da incendi. Un altro vasto incendio si è registrato nel mese di agosto 2016 e ancor prima le fiamme hanno interessato ancora una volta i fanghi di depurazione accatastati nell’area circostante l’impianto di compostaggio.

Con grande dispiacere e sconforto dobbiamo riscontrare che nonostante le numerose denunce di questa associazione si stanno sottovalutando le criticità ambientali presenti sul territorio comunale che minacciano la salute e  l’incolumità pubblica, in particolare nell’area di Comunia ove attigua all’impianto di compostaggio insiste la discarica comunale di RSU dismessa nel 2003 e ancora non messa in sicurezza.

Resta da dire che stiamo parlando di fanghi che non sono ancora stati trasformati in compost, non dobbiamo dimenticare che i fanghi, non sono prodotti termali per trattamenti cosmetici, ma il residuo dei processi di depurazione delle acque reflue, ovvero lo scarto dei depuratori delle fogne delle nostre città e prodotti terminali di lavorazioni industriali,  essi contengono cadmio, mercurio, arsenico, nichel ed altri metalli pesanti nocivi  per la nostra salute e il nostro territorio, metalli pesanti già riscontrati dall’ARPACAL su campioni di fanghi prelevati presso l’impianto di compostaggio. Secondo noi è necessario che venga imposto con apposita legge il divieto assoluto di spandere i fanghi nei campi e usarli come fertilizzanti. I casi di tumore e leucemia nelle zone interessate allo spargimento dei fanghi  stanno aumentando di pari passo con inquinamento ambientale. Si tenga quindi conto che quasi giornalmente a Lazzaro e Motta si registrano decessi di persone con malattie tumorali (giorno 1 e giorno 3 giugno due decessi a Lazzaro e giorno 5 giugno un decesso a Motta SG), mentre col passaparola ci tocca aggiornare ogni giorno l’agenda con  nuovi casi di tumori Questo non è il futuro da consegnare ai nostri figli e nipoti. Qualcosa dobbiamo fare“- scrive Vincenzo Crea, ANCADIC.

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