Abolire il tram a Messina, Reset: “Gioveni e Cacciotto hanno preso una tranvata pazzesca”

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“Aboliamo il tram a Messina”, Reset sulla proposta di Cacciotto e Gioveni : “A nostro avviso si tratta di individuare soluzioni innovative non di fare retromarcia

La proposta dei due consiglieri Gioveni e Cacciotto relativa all’abolizione della rete tranviara cittadina, ha diviso in due l’opinione pubblica. Se da un lato c’è ritiene che il tram abbia deturpato la bellezza della città, rendendo  poco agevoli gli spostamenti, dall’altro c’è chi si sente di difendere a spada tratta la rete tramviaria. Riportiamo di seguito la nota di Reset in merito alla proposta dei due consiglieri:

Chiariamo innanzitutto che apprezziamo l’impegno politico di Libero Gioveni poiché tra i pochi che si occupano, da anni e seriamente, dei problemi delle persone lavorando nell’interesse del territorio.

Questa volta però crediamo che lui ed il Consigliere Caciotto abbiano preso davvero una tranvata!

Come sempre non bastano onestà intellettuale ed impegno perché quando si tratta di argomenti specifici e tecnici ci vuole competenza specifica.

La tranvia a Messina ha certamente tantissimi margini di miglioramento soprattutto nella zona di Provinciale, in particolare all’altezza del “Complesso Palano”, dove la penalizzazione è massima.

Esiste però una differenza sostanziale tra migliorare la tranvia ed eliminarla.

Se poi ancora una volta sarà lo stomaco a comandare  a discapito della ragione e della conoscenza di temi trasportistici allora si commetterà l’ennesimo errore.

Qualche mese fa , solo per fare un esempio, chiarimmo come sia possibile cambiare la mobilità a Messina tramutando la nostra città in un esempio virtuoso di smart-city.

L’interramento (ovviamente parziale) del traffico veicolare e quindi l’eliminazione di sovrapposizioni  di flussi è la soluzione che immaginavamo e che continuiamo a sostenere.

A nostro avviso si tratta di individuare soluzioni innovative non di fare retromarcia.

La questione dunque rimane quella del modello di sviluppo che immaginiamo per Messina nel quale il tema della mobilità (e non quello del tram, dei bus, delle piste ciclabili o della metroferrovia) è elemento essenziale.

Se non comprendiamo che prima che una città dobbiamo decidere che comunità vogliamo diventare fino ad allora assisteremo ad altre estemporanee soluzioni che ci allontaneranno ancora di più, se possibile, dal cambiamento di un modello di comunità fallito ed obsoleto.

 Il Me-Lab è, ancora oggi, il modello nel quale crediamo”.

 

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