Trasporti nello Stretto, mazzette e rolex in cambio di favori: in manette il re della Liberty Lines [DETTAGLI]

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Nel mirino degli inquirenti per i presunti favori all’armatore anche la sottosegretaria alle Infrastrutture Simona Vicari e il presidente della Regione Sicilia Renato Crocetta

Finisce in manette il re dei traghetti, amministratore delegato di Liberty Lines Ettore Morace, proprietario della più grande compagnia marittima di aliscafi d’Europa. L’inchiesta, denominata “Mare monstrum” svela intrighi e i retroscena di una mala politica, alimentata da mazzette, Rolex, favoritismi e persino norme nazionali ad personam. Nel mirino degli inquirenti per i presunti favori all’armatore anche la sottosegretaria alle Infrastrutture Simona Vicari e il presidente della Regione Sicilia Renato Crocetta.

Secondo le ricostruzioni del Gip di Palermo, la sottosegretaria Vicari avrebbe fatto pressioni su un deputato di Ap all’Ars affinché venisse stoppata una nomina  quale consulente dell’Ars in materia di trasporti marittimi regionali, non gradita a Morace, ma, in più, si sarebbe resa responsabile del varo della norma conveniente al patron di Liberty Lines, “causando un ammanco alle casse dello Stato di 7 milioni e il notevole arricchimento della compagnia dell’imprenditore“.

Secondo la Procura di Palermo, Vicari avrebbe caldeggiato un emendamento legislativo che abbassava l’Iva  sui trasporti marittimi, il che ha fatto risparmiare milioni a Morace.   “E’ la stessa Vicari  che telefonicamente (il 20 novembre 2016) si assume dinanzi al Morace tutti i meriti dell’iniziativa parlamentare”. “Pare chiaro – scrivono gli inquirenti – come nel caso di specie la senatrice abbia palesemente asservito le proprie funzioni a taluni interessi eminentemente privatistici“. In segno di riconoscenza la sottosegretaria e il membro del suo staff Marcello di Caterina, si sarebbero aggiudicati due bei Rolex acquistati, per giunta, senza iva.

Morace – scrive il gip – invitava a mandare una dipendente della Liberty Lines con funzioni di segretaria ad effettuare l’acquisto e dava indicazione di comprare un orologio da donna ed uno da uomo entrambi in acciaio. La donna avrebbe dovuto scegliere i modelli piu’ economici e con il massimo dello sconto”. A consegnare l’orologio alla Vicari fu Manfredi Asta, fratellastro della sottosegretaria e dipendente di Morace. In una conversazione risalente al 24 dicembre scorso, intercettata, Vicari ringrazia Morace del regalo: “Sei stato davvero un tesoro“, gli dice.

Foto Carmelo Imbesi – LaPresse

L’inchiesta ha preso il via dal riscontro di gravi irregolarita’ circa l’affidamento, proprio a favore della Liberty Lines, dei servizi di collegamento a mezzo unita’ veloci per le isole Egadi ed Eolie. Accertato un sovradimensionamento della compensazione finanziaria.   A rispondere di corruzione in concorso con l’armatore Morace è  il presidente Crocetta, che si dice “pronto a chiarire tutto“, sebbene siano proprio le intercettazioni telefoniche a confermare una certa affinità con il  Morace. L’armatore, in riferimento alla faccenda dell’Iva, al telefono racconta di aver invitato il presidente della Regione in barca e di avergli pagato l’albergo a Filicudi. Oltre al sottosegretario Simona Vicari, al presidente della Regione Rosario Crocetta e al componente dello staff di Vicari Marcello Di Caterina, sono stati coinvolti nell’indagine anche il candidato al Consiglio comunale di Palermo Marianna Caronia, la dirigente dell’assessorato regionale alle Infrastrutture Salvatrice Severino, il luogotenente dei carabinieri Orazio Gisabella e Sergio La Cava, presidente della società Navigazione Generale Italiana s.p.a collegata al gruppo imprenditoriale facente capo a Franza. A questi si aggiungono il candidato sindaco a Trapani, deputato regionale, Girolamo Fazio e il consulente della Regione Giuseppe Montalto. Ma non è escluso che l’inchiesta possa coinvolgere anche altri soggetti.

Le indagini degli inquirenti svelano un notevole dinamismo dell’imprenditore Morace nel tessere a suo vantaggio relazioni nell’ambito politico-istituzionale, al fine di rafforzare la posizione di quasi monopolio della Liberty Lines e all’aggiudicazione di fondi regionali gonfiati.

 La famiglia  Morace in questi anni non ha sbagliato un colpo, riuscendo a conquistare il monopolio del segmento degli aliscafi, prima con Ustica lines e poi con Liberty lines.  Le famiglie Morace e Franza attualmente gestiscono in Sicilia il 100% delle tratte via mare. Un  monopolio consolidato a partire dall’ aprile del 2016, quando insieme rilevarono la Siremar, con una operazione da 55,1 milioni di euro. L’operazione comportò l’uscita di scena della Regione siciliana che  controllava il pacchetto di maggioranza di Mediterranea holding, azionista di Compagnia delle isole, che cinque anni s’era aggiudicata la Siremar.

Attualmente il trasporto marittimo con gli aliscafi gestito dai Morace riguarda  una flotta composta da 21 aliscafi (costruiti tra il 1988 e il 2016), cinque monocarena (costruiti tra il 2003 e il 2014), sei catamarani (costruiti tra il 1991 e il 1998). Le tratte prevedono collegamenti dalla Calabria (Reggio Calabria e Vibo Valentia) per le Eolie e per Messina; da Napoli a Favignana, Trapani e Ustica; dalla Croazia e dalla Slovenia a Trieste e Rovigo; dalla Grecia a Otranto; alle Egadi, Pantelleria e Ustica da Trapani; da Palermo alle Egadi e Ustica; da Messina alle Eolie e Reggio Calabria; da Porto Empedocle alle Pelagie.

 

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