Sabato, 27 maggio 2017, si è svolto il IV Premio intitolato all’indimenticabile professore Emilio Corso, vicepreside per quindici ininterrotti anni alla Vitrioli di Reggio Calabria
Nella frequenza giornaliera ha notato la signorilità, il decoro, il tatto, il garbo, come pure l’affabilità. La scuola, si sa, è molto femminilizzata, nel senso che la maggior parte degli insegnanti appartiene al gentil sesso. É una semplice constatazione statistica, non un giudizio di merito. Ragion per cui tra i pochi maschietti presenti era naturale che si sviluppasse un certo cameratismo. Nel caso in questione ha significato l’incontro tra due persone che scoprivano di condividere pensieri e orientamenti: attaccamento alla scuola, volere il bene dei ragazzi, seguirli nella loro crescita culturale e stare al loro fianco, anche nei viaggi d’istruzione, ai quali spesso ha preso parte anche la signora Corso, esempio di famiglia unita in ogni occasione. Constatando che il prof. Corso è stato un vicepreside “di lungo corso”, ha sottolineato che forse mai tautologia (voce dotta, composta da due parole greche: “to autos = lo stesso” e “logos = parola”) fu più azzeccata, nel senso della coincidenza totale tra il cognome del professore e la sua funzione in ambito scolastico. Mangiola ha chiuso, ricordando che nel lontano 1997 al Corso aveva dedicato un’ode in occasione del suo pensionamento. Anche questa volta ha scritto un componimento, del quale alcune terzine recitano:
“Sempre cara mi è quest’alma scuola // Diego nomata Vitrioli
ove del Vice Emilio Corso // fulgida la figura apparve.
A distanza di sì lungo tempo // nel cor oblio non v’è e nella mente.
Il premio di quest’anno ha avuto come tema “Espressioni …. in musica”. La giuria, presieduta da direttore del Conservatorio “Fr. Cilea”, Franco Barillà, ha stilato la graduatoria dei vincitori: primo premio a Riccardo Catalano (violino),secondo a Valeria Pizzi (canto),terzo a Luisa Campisi (danza). La piccola orchestra Vitrioli ha allietato la serata.