Palermo, Giuseppe Sano porta le istanze del territorio

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Dopo aver raccolto oltre 32mila firme con una petizione in difesa del pescato nell’area dello Stretto, il consigliere di Sicilia Futura Giuseppe Sanò, continua la “mission” portando a Palermo le istanze del territorio

“Mi sono recato, accompagnato dal Presidente della VI circoscrizione Orazio Laganà, presso gli uffici del Dipartimento Regionale della Pesca Mediterranea di Palermo. A ricevermi ho trovato il Direttore Generale, Dario Cartabellotta, col quale – ha sottolineato Sanò – aveva provvidenzialmente fissato un appuntamento l’onorevole Beppe Picciolo. L’entusiasmo col quale sono stato accolto mi ha subito fatto presagire il buon esito dell’incontro. Il Dott. Cartabellotta – ha proseguitò il consigliere di Sicilia Futura – dopo aver plaudito alla battaglia fin qui condotta attraverso, denunce, petizioni e  corteo di barche, per il quale ringrazio anche il collega Antonio Lambraio per il supporto offertomi, ha chiaramente manifestato la sua determinazione nel porre fine alla pesca illegale che, come abbiamo detto all’unisono, danneggia intere comunità di pescatori locali e pone in serio pericolo le risorse ittiche.
Si è discusso della biodiversità dello Stretto, che va tutelata con maggiore attenzione e con serietà, poiché volano per l’economia locale, attraverso la pesca stessa e le varie forme di turismo contingenti.
Dopo aver ascoltato, pazientemente, tutto ciò che avevamo fatto in questi ultimi tre anni per proteggere il nostro mare, il sensibile dirigente, ha garantito che nelle prossime settimane verrà pubblicato il bando per la misura 1 art. 40 lettera b del fondo FEAMP, che prevede la costituzione e l’installazione di elementi fissi o mobili per la protezione delle risorse biologiche marine.
Questa misura  – ha evidenziato Sanò – permetterebbe al Comune di Messina di poter accedere al bando con  il progetto M.A.S.T.E.R. che prevede la realizzazione di un’areale dedicato, attraverso l’immersione di moduli che contrastano la pesca a strascico illegale con “Unit Reef e gli stop net” posti entro le tre miglia dalla linea di costa ed ad una profondità tra i venti ed i quaranta metri.
Oltre al posizionamento delle barriere che impediscono l’azione distruttiva delle reti, vengono previste anche delle piastre esagonali messe a piramide che riproducono le condizioni per il ripopolamento della fauna ittica. Il suddetto progetto avrebbe un’altissima percentuale di successo, perché come sottolineato durante l’incontro, è l’unico progetto cantierabile oggi presente in Sicilia insieme a quello delle Egadi, che ha già prodotto una riduzione dell’80% di pesca illegale.
Sicuramente, mi sento in dovere di ringraziare il dott. Guido Beltrami che ha donato il progetto al Comune di Messina e con il quale ho curato tutti i dettagli del progetto M.A.S.T.E.R. e il RUP, l’architetto Francesco Falcone per il supporto tecnico e l’impegno personale volto al buon esito del risultato.
Infine, ringrazio il dott. Cartabellotta per aver promesso il suo intervento non solo al sottoscritto ma agli oltre 32000 firmatari della petizione e all’intera comunità di pescatori di Messina”.

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