Messina, la rimonta di Accorinti in una lettera ai leader del G7: “Questa occasione ci da l’opportunità di fare sentire la nostra voce a livello globale”

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Accorinti porta Messina al G7: “Per noi, questo è il solo e più profondo senso del rappresentare le nostre istituzioni”

ACCORINTI G7Niente maglia Free Tibet, ma una scura, riportante la scritta “Siamo tutti migranti”. È questo il messaggio che ha voluto lanciare Accorinti in occasione del concerto di stasera al Teatro di Taormina. Il sindaco, letteralmente travolto dalla valanga di critiche per non aver difeso gli interessi dalla città in occasione del G7, risponde a tutte le accuse con un messaggio di pace e solidarietà, riportato non solo sulla maglia, ma anche in una lettera, consegnata ai tutti i leader presenti oggi a Taormina. Nella serata, il sindaco ha invitato anche il premier canadese Justin Trudeau a visitare la città, poi si è lasciato andare anche al grido “NO WAR” contro Donal Trump, davanti ad una platea più o meno sbigottita.

Riportiamo di seguito il testo integrale della lettera consegnata ai capi di Stato:

Noi, prima come attivisti della società civile e, in questi ultimi anni anche nel nostro ruolo istituzionale, abbiamo portato avanti, INSIEME A GRAN PARTE DEI CITTADINI DEL MONDO, per lungo tempo, una lotta positiva e propositiva per il riconoscimento di fondamentali diritti umani, economici, sociali, ambientali e politici all’interno della nostra società.

Questa occasione ci da l’opportunità e il dovere di prendere posizione e fare sentire la nostra voce a livello globale.
Per qualsiasi rappresentante istituzionale è privo di senso e paradossale incontrare suoi colleghi, specialmente ad un così alto livello come al G7, senza mettere al centro dell’agenda alcune questioni fondamentali. Nello specifico, la necessità di uno sforzo comune per risolvere davvero le minacce derivanti dai cambiamenti climatici e tutti i disastri ambientali che la nostra società sta producendo; le azioni per ridurre ed infine eliminare l’enorme gap del Sud del mondo in termini di diritti sociali ed economici, per i quali noi del Nord del mondo siamo tutti responsabili; una presa di posizione chiara ed universale per una pace che sia reale, contro la guerra e gli armamenti. In ultimo, la questione più importante, poiché rappresenta una questione urgente ed attuale dei nostri giorni, specialmente in questa parte del mondo. Ovvero l’appello per una politica che apra le nostre frontiere e non costruisca muri; il diritto per ogni persona in ogni parte del mondo a migrare in maniera sicura e con piena dignità e a vivere pienamente e liberamente la propria vita dovunque voglia. Non dimentichiamoci la nostra storia ed il nostro presente: siamo tutti migranti. Per noi, questo è il solo e più profondo senso del rappresentare le nostre istituzioni“.

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