Messina: i 100 giorni degli ex Servirail
Cento giorni. Sono passati cento giorno da quando gli ex dipendenti Servirail hanno deciso di portare in piazza la loro protesta gentile. Da febbraio ad oggi abbiamo seguito passo passo i venticinque ex dipendenti, abbiamo, nel nostro piccolo, cercato di far conoscere le ragioni della protesta ad un più vasto pubblico, cercando di mobilitare le coscienze di chi, di fatto, ha tutte le carte in regola per aiutarli a raggiungere il loro obiettivo. In questi cento giorni gli ex Servirail si sono improvvisati cantanti, showman e anche scrittori/giornalisti.
Riportiamo di seguito il pezzo, scritto di loro pugno, in occasione del 100esimo giorno di presidio.
Cento giorni di piazza
“Come si fa a stare in piazza per cento giorni? Ce lo domandavamo anche noi quel freddo giovedì di febbraio quando per la prima volta aprimmo il tavolino sul pavimento sconnesso di piazza Cairoli e armati di scotch e puntine da disegno cominciammo ad allestire la nostra ‘Protesta Gentile’.
In realtà speravamo che tutto finisse un po’ prima mentre adesso che siamo arrivati alla cifra tonda ci domandiamo quanto ancora saremo costretti a continuare prima di raggiungere l’obiettivo, ritornare a lavorare. Freddo, pioggia, sole, smog e un vento incessante ci hanno accompagnati in questa permanenza forzata che ha lasciato segni evidenti su ognuno di noi e non soltanto all’esterno perché in questi mesi oltre a confrontarci in prima persona con estranei, con la gente comune, con autorità di vario genere e livello lo abbiamo dovuto fare anche con noi stessi tirando fuori coraggio e risorse che in molti casi non sapevamo di avere. In molti si sono approcciati a noi, alcuni perché sentivano davvero il bisogno di correre in nostro aiuto, altri perché lo hanno trovato conveniente, altri ancora perché in qualche modo si sono sentiti costretti. Ma va bene tutto. Fin dal primo giorno abbiamo chiarito che eravamo li non per costringere chicchessia ma per cercare di mettere tutti coloro che hanno un ruolo importante in città, in Provincia, in Regione, in ambito nazionale di fronte ad una realtà e alle proprie responsabilità. Non abbiamo mai chiesto a nessuno di venire da noi, chi lo ha fatto lo ha deciso autonomamente. E questo secondo noi da ancora più valore alle parole e alle promesse che sono state proferite in questa piazza.
E’ lecito, quindi, aspettarsi adesso che si giunga al punto. Molte le tappe importanti: come la subitanea visita di sua Eminenza Mons. Accolla, Arcivescovo di Messina, che prima delle parole terrene ci ha fatto giungere quelle Divine, sempre gradite e confortanti; la chitarra Benny la cui comparsa in piazza ha catalizzato l’attenzione di parecchie persone tra cui il Sindaco Accorinti che l’ha suonata e ha cantato sui suoi accordi, esempio seguito da parecchi esponenti del consiglio comunale e dell’intero mondo politico cittadino, e parecchi artisti presenti in città; la visita del presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta che ci ha assicurato la sua interlocuzione autorevole presso il Ministero del Lavoro; lo stesso Ministro Delrio che abbiamo incontrato a margine di una conferenza sui trasporti; l’audizione presso la IV Commissione all’ARS con l’Assessore Pistorio.
La peculiarità della nostra iniziativa è stata proprio quella di cercare di riunire tutti e tutto attorno ad un “simbolico” tavolo in cui “non ci sono e non ci devono essere colori” ma unità di intenti. E abbiamo abbondantemente dimostrato che quando si deve raggiungere un risultato, quando si deve vincere una sfida non importa l’orientamento politico che hai ma soltanto il bene comune. Continueremo ad essere grati alla gente comune che si è fermata al banchetto e che continua a farlo anche solo per un veloce saluto o per mettere in “piazza” la propria esperienza e confrontarla con la nostra. Ma anche quelli, pochissimi per la verità, che, magari reduci da brutte esperienze di vita, continuano a dirci che perdiamo solo tempo. Ma va bene pure questo, tutto serve e viene aggiunto al nostro bagaglio di esperienze.
Abbiamo riunito in un unico evento tutte le vertenze cittadine presenti e passate: i ragazzi del Birrificio Messina, gli Ex-Terminal, gli addetti delle mense scolastiche, gli ex-Ferrotel, tutti a cantare e ballare al nostro “Falò senza Fuoco” durante il quale si sono esibiti parecchi artisti cittadini per una notte che ricorderemo per molto tempo. Il “Primo Maggio” degli Ex-Servirail, invece, ci ha visti disertare la piazza, unico giorno in cui il tavolino e la chitarra non sono stati presenti al solito posto. Tutti a casa ma non per festeggiare, per quello si aspetta di ritornare lavoratori. Domani, centounesimo giorno di protesta, saremo sempre lì, al solito posto, forse qualche metro di lato visto che cominciano i lavori di manutenzione di piazza Cairoli ma sempre presenti al nostro posto finché ne avremo la forza“.
Ex Servirail