G7, Albergatori di Taormina: “Il problema sono i lavori fatti all’ultimo momento, non si lascino opere a metà”

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L’Associazione Albergatori di Taormina: “questo è il paese della burocrazia esasperata”

taorminaIl lavoro c’è ma il G7, come dico sempre, lo pagano gli alberghi della ‘zona rossa’. Sicuramente, c’è stato un ‘indotto anticipato’, grazie ai sopralluoghi, che ha fatto lavorare gli alberghi di tutta l’area, ma non compensa lo stop che ci sarà nella settimana di interdizione né l’ospitaltà che gli hotel a 4-5 stelle del centro daranno alle varie delegazioni. L’importante, però, è che le opere in corso non siano lasciate a metà“. Lo afferma, a Labitalia, Italo Mennella, presidente Associazione albergatori Taormina, aderente a Federalberghi. “Il problema – avverte – sono i lavori fatti all’ultimo momento, anche a causa dei molti ricorsi che ci sono stati dopo l’aggiudicazione del bando per i servizi di accoglienza: questo è il paese della burocrazia esasperata. Di sicuro, alcuni lavori si potevano fare con più ordine. Serve più organizzazione: fare sistema nel turismo è anche questo, dove ognuno nel proprio ruolo può essere pro-attivo per la città“. “Quello che ora chiediamo – ribadisce – è che, almeno, le opere non siano lasciate a metà. Mi riferisco, in particolare, alla ristrutturazione del Palazzo dei congressi, che non si farà in tempo a completare. E’ una struttura dove si può fare di tutto, dai convegni agli spettacoli: aiuterebbe ad arricchire l’offerta e a prolungare una stagione che da noi è, sì, già lunga, ma va rafforzata nelle cosiddette ‘code’. Un progetto che chiamiamo ‘no season’“. “Per questo, stiamo chiedendo fortemente di terminarla, anche dopo il G7: sarebbe un ‘premio’ per noi albergatori che fin dal primo momento siamo stati collaborativi con il ministero degli Esteri – sottolinea Mennellae per tutta la cittadinanza, che sta sopportando sacrifici e disagi, oltre che per i turisti. Oltre a questa, che è l’opera principale per noi, poi ci resteranno anche quelle realizzate da Enel e Telecom e l’eliporto”. “In ogni caso, già si vede un grande ritorno di immagine dal G7 – ammette – per Taormina: stanno lavorando anche gli alberghi dei dintorni e la stagione estiva andrà bene, molto meglio dello scorso anno. Stando alle prenotazioni, le previsioni sono ottime: giugno è sold out e luglio è già all’80%”. “Certamente, molto ancora si potrebbe fare per rafforzare il turismo, che a Taormina vede 1,1 milioni di presenze ufficiali, di cui solo il 10% rappresentato da italiani e il restante 90% da tutti i mercati del mondo. Per esempio, si può puntare nel fuori stagione su offerte geolocalizzate”, conclude il presidente dell’Associazione albergatori Taormina.(Adnkronos/Labitalia)

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