Dal 27 maggio all’11 giugno in tutta la Calabria i volontari ripuliranno gli arenili dai rifiuti spiaggiati

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Dal 27 maggio all’11 giugno in tutta la Calabria, i volontari di tutte le età ripuliranno gli arenili dai rifiuti spiaggiati per ribadire, insieme a Legambiente, l’importanza di una maggiore tutela dell’ambiente e dell’ecosistema marino. Ad oggi rifiuti di ogni forma, genere, dimensione e colore, frutto della cattiva gestione a monte e dell’abbandono consapevole, continuano ad invadere le spiagge italiane e quelle del resto del Mediterraneo: come buste, reti per la coltivazioni di mitili, tappi e scatole di latta, mozziconi di sigaretta, bottiglie e flaconi, cotton fioc; per non parlare di quelli che si trovano in mezzo al mare come le microplastiche o quelli che si depositano sul fondale; tutti mettono in serio pericolo la biodiversità. Tanti gli eventi in Calabria per liberare arenili e fondali dai rifiuti e sensibilizzare i cittadini ad una corretta gestione dei rifiuti. Si è tenuta oggi l’iniziativa a Vibo marina tra il Lido “La Rada” ed il Lido “La Vela” con la partecipazione attiva dei Circoli di Legambiente della Provincia di Vibo Valentia, gli studenti dell’Istituto Comprensivo Statale Garibaldi-Buccarelli ed il Comune di Vibo Valentia, coaudiuvati dall’utilizzo, per la prima volta, di un pulispiaggia meccanico.

Domani a Cariati Legambiente Calabria sarà presente con “Puliamo i territori dai rifiuti e dalle discariche” a partire dalle ore 9,30 sul lungomare, nella zona del porto. A Petilia Policastro dalle ore 9 le attività del circolo si terranno sulla spiaggia di San Leonardo di Cutro e a seguire sul litorale di isola Capo Rizzuto, la spiaggia che ha ottenuto più like nel contest social realizzato insieme a Sammontana. Nel pomeriggio, sulla spiaggia di Gizzeria Lido, nei pressi del lido Hangloose beach, sarà presente il circolo di Girifalco. Il 31 maggio a Catanzaro marina dalle ore 15,30, nella pineta di Giovino, le attività di svolgeranno alla presenza dei pazienti e dei parenti del “Progetto Orto della Memoria” dell’Azienda sanitaria provinciale, rivolto ai cittadini con difficoltà cognitive.

Il 4 giugno, l’iniziativa si svolgerà a Roccella Jonica con il neo circolo che per un’intera giornata, dalle ore 8 alle ore 18, ripulirà largo colonne e la pineta del porto. Il 6 giugno, il circolo di Ricadi sarà sulle spiagge di Formicoli e Scalea di Santa Domenica a partire dalle ore 9. L’appuntamento è fissato nel piazzale antistante la spiaggia e vedrà la partecipazione attiva dei volontari del circolo, degli studenti dell’Istituto Comprensivo di Ricadi, in particolare dei plessi di Santa Domenica, S. Nicolò e Ricadi, della Capitaneria di Porto e di altre associazioni di volontariato. Le attività si concluderanno il prossimo 11 giugno con il circolo di Belvedere Marittimo dalle ore 9 nei pressi del lungomare per ripulire la zona Scogli Oremus. A supportare l’iniziativa anche alcuni Sub locali per la pulizia dei fondali e il supporto dei volontari del gruppo Scout locali per la pulizia della spiaggia.

I dati dell’indagine Beach Litter 2017, condotta da Legambiente nei mesi di aprile e maggio nell’ambito di Spiagge e Fondali Puliti – Clean Up The Med, campagna realizzata in collaborazione con Cial, La Filippa, Mareblu, Novamont, Sammontana e Virosac, confermano anche quest’anno una situazione critica per molti arenili: su 62 spiagge italiane, per un totale di oltre 200mila metri quadri pari a quasi 170 piscine olimpioniche, sono stati trovati una media di 670 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia. La plastica si conferma il materiale più trovato (84% degli oggetti rinvenuti), seguita da vetro/ceramica (4,4%), metallo (4%), carta e cartone (3%). Per quanto riguarda gli oggetti più trovati sulle 62 spiagge italiane: quest’anno al primo posto ci sono le reti per la coltivazione dei mitili (11%). L’80% di queste è stato registrato nella sola spiaggia pugliese di Isola Varano, nel comune di Ischitella. Al secondo posto svettano in classifica tappi e coperchi (9,6%) e al terzo posto frammenti di oggetti fatti di plastica (9,3%) minori di 50 cm. Seguono nella top ten i mozziconi di sigaretta (8,5%), le bottiglie e i contenitori di plastica per bevande (7,7%), i cotton fioc (6,1%); ed ancora stoviglie usa getta (4,4%), polistirolo (4,4%), bottiglie e contenitori di plastica non per bevande (2,9%) e altri oggetti di plastica (2,8%). Anche se di poco fuori top ten, una menzione speciale va riservata alla presenza dei sacchetti di plastica, shopper e buste, che rappresentano l’undicesimo oggetto più frequente sulle spiagge italiane (il 2%). Interessante sottolineare infine come il 64% dei rifiuti spiaggiati è stato concepito e creato per essere usa e getta.

Cause rifiuti spiaggiati – Cattiva gestione dei rifiuti urbani (49%), pesca e acquacoltura (14%) e mancata depurazione (7%) sono tra le principali cause che portano le spiagge ad essere invase dai rifiuti di ogni tipo. La cattiva gestione dei rifiuti urbani (scorretta gestione dei rifiuti a monte, attività turistiche e ricreative, abbandono consapevole) è responsabile della metà dei rifiuti presenti sulle spiagge italiane. A far la parte da leone tra gli oggetti trovati sulle spiagge monitorate ci sono gli imballaggi (un rifiuto su tre). Il 20% è legato poi ad una scorretto smaltimento dei prodotti legati al fumo (pacchetti, accendini e mozziconi di sigaretta), un dato che sale al 36% nelle altre spiagge Mediterranee, dove l’associazione ambientalista ha trovato ben 3574 mozziconi, pari a quasi 179 pacchetti di sigarette. Tornando alle spiagge italiane le attività produttive pesca e acquacoltura sono invece responsabili di una media di 95 oggetti ogni 100 metri di spiaggia. Il 77% degli oggetti riconducibili a questi settori sono calze da coltivazione di mitili, il 4% sono le cassette per il pesce, di plastica o polistirolo, e cime/corde con diametro inferiore a 1 cm (3,9%), tra gli oggetti più pericolosi per la fauna soprattutto per intrappolamentoPer quanto riguarda le reti da coltivazioni di mitili, il 99% delle calze rinvenute da Legambiente sono state trovate su quasi la metà (15) delle spiagge monitorate da Legambiente, in particolare quelle situate sulla costa Adriatica dove sono presenti 185 impianti di mitilicoltura attivi che producono ogni anno circa 40mila tonnellate di mitili, pari al 50% della produzione nazionale di molluschi.

 

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