Alle olimpiadi di robotica di Milano promosse dal MIUR, di scena la creatura dei ragazzi dell’Istituto Euclide di Bova Marina

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2 (18)Si chiama “CargoMano Explorer” è questo il nome del prototipo di robot interamente ideato dai ragazzi della classe prima del corso di Scienze Applicate istituito presso la sezione Liceo Scientifico dell’Istituto Euclide di Bova Marina, unica realtà scolastica a rappresentare la provincia reggina nella prestigiosa kermesse promossa dal MIUR e giunta alla seconda edizione. A margine dell’evento abbiamo chiesto al prof. Giovanni Marino, docente di robotica che ha seguito i ragazzi fino alla prova finale di Milano, qual è la valenza di una disciplina in continua espansione ma ancora poco conosciute e quali i sentimenti all’indomani di un appuntamento che ha visto la scuola dell’area grecanica nel ruolo di ambasciatrice rispetto ad un percorso di innovazione didattica. “Il corso di Robotica – spiega Marino -nasce da un’idea della nostra dirigente, Carmen Lucisano e si inserisce in un percorso di potenziamento che già da tre anni è attivo all’interno del Liceo Scientifico “Euclide” che nello specifico si va ad inserire all’interno del corso “Scienze Applicate” ampliando l’offerta formativa. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha organizzato per il secondo anno le Olimpiadi di Robotica, rivolte alle studentesse e agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, una kermesse che nasce per promuovere l’attività didattica sperimentale, accrescere le competenze digitali delle ragazze e dei ragazzi, favorire percorsi interdisciplinari e inclusivi, sviluppare il pensiero creativo, la capacità di innovazione, il problem-solving e per incentivare l’orientamento alle carriere scientifiche. Per partecipare alle Olimpiadi, ogni progetto doveva essere finalizzato alla creazione e alla realizzazione di un automa in grado di compiere un’azione completa in una delle seguenti tipologie: Gioco (ad esempio sport di squadra, scacchi, etc.); Soccorso/Salvataggio; Danza; Esplorazione; Progetti speciali. Proprio in questo contesto – prosegue Marino – la nostra scuola ha partecipato ad nizio anno scolastico alle selezioni con la classe prima del corso di scienze applicate, che ho seguito personalmente con la collaborazione del collega Andrea Altomonte. Dall’impegno dei ragazzi è nato “CargoMano Explorer”. Giunta la notizia dell’ammissione alle fasi finali, abbiamo seguito i ragazzi nelle varie fasi di realizzazione del progetto, anche in considerazione del fatto che trattandosi di ragazzi del primo anno non erano ancora in possesso di tutte le conoscenze minime per concluderlo autonomamente,  ma la vera vittoria è stata quella di portare il corso di Scienze Applicate al suo primo anno di nascita già ad una fase finale a livello nazionale delle olimpiadi con un argomento del tutto nuovo come la “Robotica”. L’appuntamento milanese presso il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci ha visto protagonisti gli studenti Eugenio Bertone, Antoniu Vlad Delibas e Antonino Vadalà, accompagnati dai docenti Giovanni Marino e Francesco Iaria. I ragazzi dell’Euclide hanno presentato davanti alla giuria una dimostrazione del prototipo “CargoMano Explorer” realizzato con il materiale didattico del corso, un robot che si compone di tre parti principali: un modulo semovente provvisto di due motori fa da appoggio al mattoncino principale che comanda i movimenti dei motori e le reazioni dei sensori; sopra questo modulo si erge la torre elevatrice che permette di alzare e abbassare il componente principale, ovvero una vera mano che permette di afferrare i cilindri identificati dai sensori e posizionarli nei relativi settori. Il prototipo lavora in modo completamente autonomo gestendo da solo le varie fasi da svolgere con la possibilità di collegare attraverso l’interfaccia Bluetooth uno smartphone che possano pilotarlo. “In un contesto lavorativo – aggiunge Marino – l’idea del prototipo può essere adottata all’interno di un deposito per lo smistamento automatico dei prodotti, piuttosto che a supporto di persone diversamente abili, o addirittura in operazioni dei nuclei Artificieri Antisabotaggio dell’Arma dei Carabinieri, presentando il prototipo molteplici similitudini con un robot già in dotazione all’Arma”.

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