Reggio Calabria: la Cisl ricorderà la strage del 1° maggio 1947 a Portella della Ginestra

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La Cisl di Reggio Calabria ricorderà la strage del 1° maggio 1947 a Portella della Ginestra

“Portella della Ginestra richiama alla memoria una dolorosa strage che il 1° maggio 1947 pose fine alla vita di undici persone riunite per celebrare la rinascita della Festa dei lavoratori. In questo 2017, quindi, ricorrono i 70 anni dall’eccidio ed anche la Cisl Reggio Calabria sarà alla manifestazione nazionale in provincia di Palermo per partecipare alla doppia ricorrenza”. Lo annuncia Rosi Perrone, segretario generale Cisl Reggio Calabria che, nel contempo commenta: “Al di là della simbologia e della memoria storica che abbiamo il dovere di tutelare e tramandare, non possiamo, però, sottacere un’altra tipologia di dramma, forse più silenziosa ma non meno preoccupante: quella di chi un primo maggio non può festeggiarlo. Come, infatti, potrebbero tantissimi italiani esaltare qualcosa che per loro, purtroppo, non esiste? Cosa può rappresentare tale data per la Calabria che, secondo i recentissimi dati Eurostat, è la regione con il maggior tasso di disoccupazione giovanile preceduta solo da due aree africane? Quando potrà onorare questa giornata la comunità della Città Metropolitana dove tutto sembra immobile, in particolare quelle iniziative di sviluppo che potrebbero portare occupazione?”. “Ecco perché – aggiunge Perrone – oltre la presenza, oltre le dichiarazioni di circostanza, oltre le giuste commemorazioni, questo 1° maggio deve essere innanzitutto un incitamento per le istituzioni, soprattutto locali, affinché mettano in campo tutte le azioni possibili propedeutiche a garantire risposte in un ambito fondamentale per la dignità di ogni essere umano. Una dignità quotidianamente calpestata da pressante disoccupazione o da lavoro illegale e a zero tutele, una dignità che i nostri giovani trovano altrove, una dignità che i piccoli imprenditori perdono dietro una saracinesca chiusa. In tale ottica quindi ritengo che risieda, alla luce della fase che stiamo vivendo, l’attualità della festa 1° maggio: essa deve tornare ad essere percepita nella sua essenza prioritaria e non, come purtroppo accade, quale evento per pochi privilegiati, soprattutto alle nostre latitudini”. “Noi ci siamo – rimarca – vogliamo continuare a stimolare il confronto, intendiamo essere propositivi cercando di mettere a disposizione il nostro know – how acquisito nel tempo e sul campo, ma è altrettanto necessario che non si disperdano le opportunità offerte dalla città metropolitana che rappresenta un’unica, e forse l’ultima, occasione per mettere in moto investimenti che a cascata possano irradiare benessere e possibilità lavorative per l’intero territorio”. “Che il 1° maggio – conclude Perrone – funga da seria riflessione perciò e costituisca un nuovo punto di partenza per misure corali che funzionino a lungo termine senza far ricorso a soluzioni tampone per situazioni momentanee che, superato l’allarme, si ripropongono in maniera ancor più grave. Esserci sì, dunque, ma agire in primis. Per noi è chiara questa rinnovata lettura del 1° maggio. Ci chiediamo se sia altrettanto chiaro per coloro che hanno doveri non procrastinabili verso il territorio che amministrano. Sia questa ricorrenza il momento dell’assunzione, reale, di responsabilità. Chi guida la res publica renda tangibili le potenzialità progettuali trasformandole da idee in percorsi effettivi. Dal fronte sindacale arriveranno dichiarazioni di soddisfazione quando, finalmente, riusciremo a vedere cantieri aperti. Ma non basterà solo il loro avvio: dovrà essere facile appurare, nella massima trasparenza, sia l’iter delle opere da realizzare sia la legalità tra e per la forza lavoro impiegata”.

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