Porto di Gioia Tauro, Fit Cisl Calabria: “Imprese e istituzioni diano attuazione a investimenti condivisi”

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“Le questioni che affliggono la vita lavorativa, economica e produttiva delle attività nell’area portuale di Gioia Tauro tardano a registrare le attese soluzioni”

Porto Gioia Tauro“Le questioni che affliggono la vita lavorativa, economica e produttiva delle attività nell’area portuale di Gioia Tauro tardano a registrare le attese soluzioni derivanti da opere e investimenti produttivi già largamente individuate e condivise a livello territoriale, regionale e nazionale. La ripresa del trasporto merci ferroviario, con l’attivazione di due treni settimanali che da maggio diventano sei, oltre al rinnovato interesse del Gruppo FS con la società MercItalia Rail e il Gruppo Grimaldi e Auto Terminal Gioia Tauro spa, evidenzia l’esistenza di potenzialità di sistema non utilizzate e che, in attesa del gateway ferroviario, è possibile, come abbiamo sempre sostenuto, implementare l’integrazione modale e una necessaria diversificazione dei trasporti e delle attività produttive.

Polo della logistica, riorganizzazione e rilancio dell’azienda MCT, il bacino di carenaggio e la ZES, nonostante il concreto impegno del Governo regionale, di cui conosciamo la programmazione e le azioni in essere, stentano a prendere forma anche per i tanti cavilli burocratici nazionali ed europei. Al Governo Nazionale si chiede una corsia preferenziale per la “ZES” e per il “Bacino di Carenaggio”.

Ciò alimenta tensioni, incertezze e sfiducia comprensibile ma non deve essere usato per facili populismi e pericolosi opportunismi di maniera che, trasversali al mondo politico e sociale, rischiano di prestare ii fianco a quanti restano distratti dai reali bisogni del mondo del lavoro e della collettività calabrese più in generale.

Azienda e Associazioni datoriali la smettano di piangersi addosso e di praticare il culto del profitto assistito. Il nostro auspicio è che, in sede di “esame congiunto”, già convocato per oggi 6 aprile, si possa ricreare un clima costruttivo teso a ridurre il numero dei lavoratori (400) dichiarati in esubero e per i quali la MCT S.p.A., in data 31 marzo 2017, ha attivato la “procedura di licenziamento collettivo” ex art.4 e 24/ L.223/1991 e s.m.i..

È con il lavoro e la capacità produttiva che si genera sostenibilità e competitività d’impresa che deve  investire in innovazione e creare sviluppo sul territorio. All’Azienda chiediamo di puntare sulla qualità e l’efficienza delle attività di movimentazione e di trasporto delle merci per cogliere tutte quelle opportunità che il circuito internazionale, entro cui bisogna ritornare a essere attori propositivi, sta facendo registrare segnali di ripresa importanti che l’Autorità Portuale di Gioia Tauro, le Aziende e le Istituzioni, non possono e non devono trascurare come hanno già fatto nel passato.

Ciò premesso, le opere e gli investimenti previsti dall’’APQ e dal Patto per la Calabria, unitamente alla creazione della “Agenzia per il lavoro portuale” sono elementi chiave di una programmazione d’investimenti che devono trovare piena e immediata esigibilità. Su questo, nessuno delle parti in causa, può far registrare retromarce o azioni speculative che mortificano il lavoro e le nostre comunità.

A sostegno di ciò confermiamo le azioni di lotta già annunciate con l’attivazione unitaria delle procedure di raffreddamento art.49 CCNL dei porti e di cui oggi si è discusso in Autorità portuale, auspicando che le stesse, facendo prevalere la forza di un dialogo lungimirante, anche in sede di “esame congiunto” in programma per oggi pomeriggio, potranno essere scongiurate”. Dichiarsa in una nota Annibale Fiorenza,  Segretario Generale Fit Cisl Calabria.

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