Migranti, Corbelli: “entro l’estate il cimitero delle vittime in Calabria”

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Stanno per iniziare, e si concluderanno entro l’estate, i lavori per la realizzazione del cimitero dei migranti che sorgera’ a Tarsia, nel Cosentino, a poca distanza dai resti del campo di internamento di Ferramonti che durante la seconda guerra mondiale fu luogo di prigionia. Ad annunciarlo e’ Franco Corbelli, leader del movimento Diritti civili, promotore dell’iniziativa. “Dopo una lunga battaglia iniziata da Diritti Civili oltre tre anni e mezzo fa – afferma Corbelli in una nota – dopo la tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013, stiamo per ottenere una storica conquista civile con la realizzazione del Cimitero internazionale dei Migranti, una grande opera umanitaria per dare dignita’ alla morte dei poveri immigrati vittime dei tragici naufragi e per ricordare oggi e alle generazioni future la tragedia immane dell’immigrazione, un luogo monumentale di riflessione e di monito per il mondo intero”. Il progetto, afferma Corbelli, e’ finanziato, “grazie all’impegno del presidente Mario Oliverio”, dalla Regione Calabria e redatto dall’architetto Fernando Miglietta e dall’ing. Donato D’Anzi, ed e’ stato consegnato al sindaco di Tarsia Roberto Ameruso. “Sara’ – prosegue Corbelli illustrando il progetto – un enorme parco della pace, che si estendera’ su una superficie di 30mila metri quadri, con grandi piazze (su tutte la Piazza del Ricordo), il Viale degli ulivi e il Percorso degli sguardi, con due fontane a forma di occhio che ti guardano a simboleggiare la tragedia di chi arriva sulle nostre coste e nel suo sguardo racchiude il suo dramma, la sua sofferenza, la sua speranza. Ci sara’ un enorme schermo che proiettera’ ininterrottamente, in silenzio, senza audio, le immagini delle operazioni e delle tragedie in mare. Ci sara’ un edificio-archivio con il nome di tutte le vittime. Il Cimitero dei Migranti, che sara’ realizzato in un tutt’uno con il nuovo cimitero comunale, quale esempio di integrazione anche dopo la morte, sara’ intitolato al piccolo siriano Aylan Kurdi, il bambino trovato privo di vita su una spiaggia della Turchia, diventato il simbolo del dramma dell’immigrazione. Sara’ un’opera imponente e monumentale, che sara’ realizzata in un luogo di grande valore simbolico, su una collina, tra ulivi e cipressi, proprio di fronte al vecchio cimitero comunale ebraico e al Lago di Tarsia”.

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