Messina: proiezione del film “Per un figlio” al Multisala Apollo [INFO]

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Al Multisala Apollo la proiezione del film “Per un figlio”, scritto da Suranga D. Katugampala e da Aravinda Wanninayaka

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Mercoledì 5 aprile, alle 18.00, alla sala 3 della Multisala Apollo di Messina, alla presenza del regista e del produttore, l’associazione “Migralab A. Sayad” organizza un momento di confronto prima della proiezione, in collaborazione con Multisala Apollo e le associazioni “Arknoah”, “SAC” (SriLanka Associazione Culturale) e “Carteggi Letterari”. Introduce la presidente di “Migralab A. Sayad”, la sociologa Tania Poguisch, coordina l’incontro Marco Olivieri, giornalista e critico cinematografico, e interviene lo sceneggiatore e produttore Francesco Torre (associazione “Arknoah”). Parteciperanno le associazioni straniere e le organizzazioni presenti nel territorio.

Per un figlio” è stato scritto da Suranga D. Katugampala e da Aravinda Wanninayaka, è stato prodotto e distribuito da Gina Films di Antonio Augugliaro – regista di “Io Sto con la Sposa”. In collaborazione con Gianluca Arcopinto, Cineteca di Bologna, Kalà Studio, Archivio Memorie Migranti, Amici di Giana. Il film ha vinto nel 2016 il premio della giuria al Pesaro Film Festival. Nel 2017 è stato selezionato al Dhaka International Film Festival e al Tallinn Black Night Film Festival. Nel cast anche Louis Shirantha Fernando e Isabella Dilavello.

Per un Figlio è stato realizzato anche grazie al supporto del Premio Mutti – AMM, che da anni rivolge la propria attenzione ai registi migranti attivi in Italia e uscirà al cinema il 30 marzo. Il film è il primo lungometraggio di un regista figlio di immigrati srilankesi che mette insieme elementi e valori della propria cultura di origine con quelli della cultura italiana. Il film è anche il primo esempio di uno sguardo cinematografico di un autore di “seconda generazione”.

Per un figlio” è girato a Verona, dove Suranga D. Katugampala è cresciuto e vive. Lì Sunita, una donna srilankese di mezz’età, divide le sue giornate tra il lavoro di badante e un figlio adolescente. Fra di loro regna un silenzio pieno di tensioni. È una relazione segnata da molti conflitti. Essendo cresciuto in Italia, il figlio fa esperienza di un’ibridazione culturale difficile da capire per la madre, impegnata a lottare per vivere in un Paese al quale non vuole appartenere.

Nel film Sunita è interpretata da Kaushalya Fernando, una delle più grandi attrici dello Sri Lanka (Came?ra d’Or a Cannes 2005 con il film La terre abandonne?e), mentre il giovane protagonista, Julian Wijesekara, nel ruolo del figlio, qui è alla sua prima prova d’attore.

A proposito del film dice Suranga D. Katugampala: “L’unica cosa certa era l’urgenza di raccontare, di dire “noi ci siamo”, “le nostre storie sono anche le vostre storie, le storie di un mondo comune. E’ nato un film minimalista – spiega – Il sogno di un cinema semplice si stava realizzando mentre noi cavalcavamo l’onda felice di raccontare la nostra storia. Abbiamo unito le forze, affrontato mille problemi, srilankesi ed italiani, perché era la storia di ognuno di noi”.

I primi flussi migratori dallo Sri Lanka verso l’Europa sono avvenuti intorno agli anni ‘70, verso l’Italia all’inizio degli anni ‘90. Da allora sono passati molti anni. Parole come colf, badante, immigrazione, integrazione, razzismo ci hanno accompagnati in questo tempo. Chi parte dal proprio Paese di origine affronta uno sradicamento socio-culturale ma si trova anche davanti alla possibilità di un altro radicamento. E intanto nascono i figli o i figli si ricongiungono alle madri, come capita a Sunita. I figli crescono in un Paese che iniziano a sentire loro mentre i genitori lo vivono come un luogo, solo e per sempre, di passaggio. Questo è ciò che ci racconta il film.

Trailer del film [VIDEO]

 

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