Il Venerdì Santo in Sicilia: alla scoperta delle tradizioni e dei riti più suggestivi dell’isola [FOTO]

  • Giudei a San Fratello
  • Il Cristo Lungo di Castroreale
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Durante la Settimana Santa le città della Sicilia accolgono le particolarissime rappresentazioni religiose dedicate alla rievocazione e commemorazione della Passione

Pasqua-in-Sicilia-1In Sicilia la Pasqua è una delle festività maggiormente partecipate e vissute con enfasi. Durante la Settimana Santa le varie città dell’Isola accolgono le particolarissime rappresentazioni religiose dedicate alla rievocazione e commemorazione della Passione, della Morte e delle Resurrezione di Gesù Cristo. In alcune località le celebrazioni raggiungono un livello di spettacolarità tale da creare un’atmosfera di lutto e di dolore assolutamente coinvolgente. Sebbene regolate dalle confraternite delle arti e dei mestieri, le rappresentazioni pasquali sono spesso impersonate dai fedeli, chiamati ad interpretare in maniera autentica, con pathos, i momenti del Calvario del Cristo. Ogni cittadina della Sicilia durante la Settimana Santa non si sottrae dal prendere parte alle antichissime tradizioni dei luoghi, riportiamo di seguito quelle più suggestive.
Coinvolgente e spettacolare, considerando anche la perfetta organizzazione dal di vista logistico, è il del Venerdì Santo a Palermo, città nella quale, in barba al traffico veicolare,

Venerdì Santo a Palermo
Venerdì Santo a Palermo

si svolgono ben 14  processioni a cui si aggiungono quelle di carattere parrocchiale, tutte composte dalla Vergine al seguito di un simulacro del Cristo Morto giacente in una bara. Le processioni organizzate dalle Confraternite  si snodano dal centro urbano e complessivamente arrivano anche a 40 nella sola giornata.

Suggestivo è anche il  Venerdì Santo nella città di Caltanissetta. Questo giorno di dolore e lutto si caratterizza per la processione del “Signore della Città”, un piccolo crocifisso ligneo risalente al XV secolo, oggetto di grande venerazione da parte dei nisseni.
La processione è accompagnata dai ladanti , uomini scalzi che indossano una  tunica viola, eseguendo un canto tipico in un antico dialetto che racconta la triste vicenda della morte di Cristo sulla Croce. In passato il gruppo dei ladanti era composto dai più umili, specie  i raccoglitori di verdure selvatiche. Oggi la devozione si è estesa a tanti nisseni,  che indipendentemente dall’estrazione sociale scelgono di entrare a far parte del gruppo dei ladanti.
trapani venerdì santo
Il Venerdì Santo a Trapani

Anche a Trapani, da oltre 400 anni, si svolge una particolarissima processione religiosa in commemorazione del Cristo. Di origini andaluse, il corteo del Venerdì Santo si compone di  20 Gruppi Sacri che, alle 14 in punto, danno il via alla processione che si conclude solo ventiquattro ore dopo.  Come sarà facile dedurre, si tratta della più lunga manifestazione religiosa in  Italia, sia per numero dei gruppi che per durata, e soprattutto una tra le più antiche. Durante i venerdì di Quaresima, si mettono in atto i preparativi in vista del Venerdì Santo.  “A scinnuta dei misteri“,  vede  i ragazzi trasportare a spalla dei fercoli con delle immagini sacre. Durante il Venerdì di Passione si ha la processione più imponente di questi misteri con la partecipazione dei 18 gruppi lignei appartenenti alle maestranze,  più l’urna del Cristo morto e dell’Addolorata. La processione, come detto sopra, termina la mattina del sabato.

Anche il  Venerdì Santo ad Ispica, in provincia di Ragusa, è particolarmente suggestivo. In questa giornata si assiste alla processione del “Cristo alla colonna“. In passato un gruppo di fedeli a torso nudo e col capo cosparso di spine, chiamati flaggellanti, si percuotevano le spalle con vari materiali, tra cui corde, vetro e chiodi. Oggi la processione inizia dopo la mezzanotte del Giovedì Santo e prosegue fino alle prime luci dell’alba, per riprendere intorno alle tre del pomeriggio del Venerdì.

Anche la piccola frazione di Castroreale a Messina vive con particolare enfasi le tradizioni religiose pasquali. Durante il Venerdì Santo occupa il posto principale  “U Signuri longu”,  un imponente  crocifisso trasportato in spalla da una folta schiera di seguaci. L’istituzione della festa risale al lontano 1854, l’anno in cui una terribile epidemia di colera colpì città di Messina, causando, nell’arco di appena due mesi, circa trentamila persone.
Giudei a San Fratello
Giudei a San Fratello

Folcloristica, bizzarra e altrettanto partecipata è la cerimonia del Venerdì Santo a  San Fratello (Me), durante la quale   gruppi di persone scorrazzano per il borgo suonando trombe ed indossando un costume caratteristico detto appunto da “Giudeo”. Il gruppo interpreta i legionari romani e si distingue per il particolare  abbigliamento composto da una costosissima uniforme di foggia ottocentesca di colore giallo e rosso, ricamata di perline, elmetto decorato, spalline militari, guanti e scarpe di pelle. Tra gli accessori i Giudei  dispongono inoltre di una  d-shplìna (“disciplina”) , cioè un flagello metallico con cui si narra che i legionari romani, si autoinfliggessero delle punizioni corporali  dopo essersi pentiti di aver ucciso Cristo. I festanti si calano nella parte mettendo in scena una rappresentazione che irride al carattere sacro ed austero della Passione. Irrompono con gli squilli delle loro trombe nelle meste processioni commemorative della Passione.

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