Dal momento dell’arrestato, le autorità turche non hanno garantito a Gabriele un colloquio con un avvocato, nè la possibilità di incontrare le autorità consolari, poter fare telefonate, né tanto meno di conoscere le ragioni per cui si trova in stato di fermo e la durata della sua detenzione. Risale a martedì 18 aprile l’unica telefonata concessagli, in cui ha fatto sapere, tramite la sua famiglia, di aver cominciato lo sciopero della fame. Gabriele ha chiesto anche la mobilitazione collettiva per far rispettare i suoi diritti. Cambiamo Messina dal Basso aderisce a gran voce al suo appello.
“L’ostinazione di Erdogan nel perseguire ogni voce libera e intelligente che non si accontenta delle verità propagandate dal suo regime è da tempo sotto gli occhi di tutti: la situazione di tensione in Turchia si inasprisce sempre di più e la vittoria nel referendum costituzionale di domenica scorsa non ci tranquillizza“-dichiarano dal Movimento. “La stessa Amnesty International ha lanciato poco tempo fa un appello a garanzia del giornalismo indipendente in Turchia, riconosciuto come il paese con più arresti di giornalisti al mondo (al momento si trovano in prigione oltre 120 giornalisti e altri operatori mediatici, e sono stati chiuse più di 160 agenzie di informazione).
Chiediamo convintamente alle autorità italiane, europee ed internazionali, di intervenire affinché sia restituita la libertà a Gabriele.
Nella speranza di poter abbracciare presto a Messina Gabriele Del Grande, del quale abbiamo apprezzato professionalità, serietà e infinita bellezza in lavori come “Io sto con la Sposa”, speriamo giunga a lui e a tutta la sua famiglia la nostra stima e solidarietà”.