Vittorio Sgarbi sulle scritte di Locri: “lo Stato prende per il culo i calabresi, la mafia si combatte col lavoro non con inutili prediche” [VIDEO]

StrettoWeb

Sgarbi sulle scritte di Locri: “fatte da disperati, non mafiosi. Vogliono lavoro e lo Stato li prende per il culo”

SgarbiDopo il lungo intervento su Rai 3 su Locri e le scritte “ingiuriose” contro Libera e Don Ciotti, Vittorio Sgarbi ha pubblicato un nuovo video sulla sua pagina facebook, in cui, come al solito ha usato parole sprezzanti e schiette: “la mafia va combattuto assolutamente ma non con prediche ed invettive. Non si puo immaginare una manifestazione che piange i morti in un luogo Locri dove ci sono più morti che vivi”.  Il critoco d’arte prosegue scagliandosi contro Don Ciotti: “il presidente di Libera ha tanti soldi grazie alla confisca ai mafiosi. Lo stato, a mio avviso, prende per il culo la Calabria: risolvano la questione disoccupazione.  A mio avviso- è sicuro Sgarbi-sarà stato un disperato e non la ‘ndrangheta a scrivere “Don Ciotti sbirro”: è un grido per chidere occupazione in un luogo dove non c’è. Don Ciotti invece di fare prediche vada a Norcia a dare le case ai terremotati”, conclude.

Riportiamo, per completezza, alcunSgarbi2i stralci dell’intervento di Sgarbi su Rai 3: ”credo che quelle scritte corrispondano ad una verità profonda, completamente opposta alla lettura che tutti stanno dando. Un’azione di repressione che agisce contro le persone oneste e non contro i criminali, è peggio della mafia. L’antimafia, in molte sue manifestazioni, è una cricca pericolosa di gente che si sostiene in nome di una battaglia che non fa più. Sciogliere i comuni per mafia non è coraggio, è viltà. Questa frase vuol dire: “perchè ci mandate tanti carabinieri e uomini di polizia come se fossimo tutti delinquenti, e non ci date invece il lavoro?”. Il presidente della Repubblica non può dare soltanto delle soluzioni che siano così ireniche, e dice che bisogna combattere la mafia. E certo, bisogna combattere la mafia, ma dove c’è. Invece lì i magistrati e i prefetti fanno carriera combattendo una mafia che non c’è, soprattutto i prefetti che vanno a commissariare i comuni prendendo diecimila euro ciascuno, con tre commissari prefettizi in ogni comune commissariato, al posto dell’amministrazione eletta dalla gente e che viene sciolta. Allora qui probabilmente scioglimenti, mancanza di lavoro, inducono non mafiosi, ma persone che rivendicano qualcosa, in maniera simile a quella dei tanto lodati che hanno attaccato Salvini, che siccome è Salvini quello va attaccato, facendo una gazzarra immonda a Napoli con il sostegno di un sindaco indegno di fare il sindaco, ex magistrato, che li sosteneva, ed Emiliano con lui…”

“Quindi – prosegue SgaVittorio Sgarbirbi – dobbiamo guardare le cose come sono, altrimenti qui avremo mille persone contro quella scritta, e nessuno a dire che quella scritta risponde a un problema vero, non c’è lavoro. Ed è lo Stato che deve darlo, quel lavoro! Invece lo Stato è la vera mafia! C’è solo una repressione rispetto a realtà mafiose presunte. Quella frase è una burla, una presa in giro, come è una presa in giro quello che lo Stato non fa per il meridione, e quando fa, scioglie i comuni in cui non c’è nulla … Chi ha fatto quella scritta è un cretino che ha detto una mezza verità, voi celebrate l’antimafia di fronte a gente che non lavora. Era andato Mattarella pochi giorni prima e non aveva garantito niente. Chi sono questi magistrati poi alla fine? Sono tutti santi? Ricordate Ingroia? Com’era lodato Ingroia? E non è quello che adesso ha fatto peculato? E Don Ciotti è l’unico santo? E il giudice Saguto, che utilizzava in modo scorretto i soldi di società sequestrate alla mafia? Ci sono dei casi talmente inquietanti che io non me la prenderei con una scritta come questa, è uno sfogo e non farei troppa gazzarra a dire che è una cosa di mafiosi, perchè la vera mafia non la combatte nessuno. La vera mafia è nelle pale eoliche, nel fotovoltaico, nell’orrore contro il paesaggio, e non la combatte nessuno”.

Nel suo intervento televisivo, Sgarbi vittorio-sgarbiaggiungeva ancora: “Facciamo le riunioni per combattere la mafia e diciamo a parole di combatterla, ma poi nessuno va dove la mafia c’è. Cacciano i Sindaci che poi si scopre che non erano mafiosi ma vengono cacciati come tali, indagano le persone per mafia e poi non lo sono. Perché consentono di distruggere l’ambiente mettendo pale eoliche ovunque? Questi magistrati combattano la mafia davvero dov’è, non in astratto. Saviano è diventato miliardario con la camorra, ne ha avuto solo vantaggi. Ha avuto una scorta retorica, fatta apposta per creare la mitologia di un personaggio che diventa miliardario con la camorra, Vittorio Pisani della squadra mobile ha detto che non c’era alcuna necessità di quella scorta. Allora io dico, questi che non diventano miliardari e non diventano niente e sono poveracci, possono almeno protestare con una riga su un muro? O devono dire siamo d’accordo con Mattarella? E’ troppo facile solidarizzare con Don Ciotti, io solidarizzo con i cittadini calabresi che non hanno lavoro a Locri, e sono trattati tutti come mafiosi. Perché se tu nasci a Reggio Calabria ti accusano di essere mafioso, se nasci a Reggio Emilia non ti capita. E io sto parlando proprio di quest’azione di presunta mafiosità: don Ciotti stabilisce un grande fumo in cui tutto si dice, meno che risolvere i problemi di quei cittadini che hanno diritto di protestare. Possono scrivere stronzate, ma non sono mafiosi. Me la tirino fuori la mafia, la cerchino. Vedremo quando li prenderanno questi delle scritte, che sono stati immortalati dalle telecamere di videosorveglianza, che gran mafiosi che erano. Vadano a cacciare quelli che prendono un miliardo e seicento milioni di euro per far fare le pale eoliche in Sicilia. Come mai non le fanno in Umbria? Perché non ci sono in Toscana? Perché le fanno solo laggiù? Improvvisamente soltanto la Calabria e la Sicilia hanno bisogno dell’energia pulita?  E’ l’unica azione vera della mafia. I magistrati se ne sono accorti aprendo alcune inchieste 15 anni dopo di me. Brandi diceva che la strada più bella del mondo è quella che va da Palermo a Mozia, oggi lì ci sono 850 pale eoliche, la metà ferme, e non si è mosso nessuno di questi che gridano contro la mafia. Facessero azioni contro la mafia combattendola lì dove c’è, non con la mitologia di Matteo Messina Denaro che è colpevole di tutto. Lì la mancanza di lavoro è colpa di uno Stato che non fa nulla, e i cittadini protestano. E hanno ragione. Perché non dovrebbero protestare? Mattarella va lì, fa la solita cerimonia e non risolve nulla. Respingono uno Stato che non c’è. Se uno non ha lavoro a Locri e oltretutto viene chiamato mafioso, c’è una doppia ingiuria, di non cercare di far nulla affinché possa lavorare, e di non fare nulla per impedire che venga indagato essendo innocente. Quando tu hai un’indagine in cui vengono indagate 800 persone, e poi si scopre che 600 non erano mafiosi, qualcuno dovrà pur pentirsi di aver fatto quell’azione per colpire nel mucchio. Lì ci sono magistrati che vogliono fare i fenomeni”.

Sgarbi sulle scritte di Locri: “fatte da disperati, non mafiosi. Vogliono lavoro e lo Stato li prende per il culo” [VIDEO]

 

Condividi