Immigrati, Striscia La Notizia risponde ad Antonino Carlo Fazio sul servizio di Rajae: “restano le offese, non arrivano le scuse”

StrettoWeb

Rajae a reggio calabria scatoloneLa scorsa settimana l’inviata del noto programma di Canale 5 “Striscia la Notizia”, Rajae Bezzaz, si è recata presso la palestra “Scatolone” di Reggio Calabria, per parlare dello stato in cui vivono i migranti che arrivano in città e che sono ospiti della struttura per mesi e mesi nonostante dovrebbero rimanerci solo poco tempo. Una frase infelice al termine del servizio, “Reggio Calabria ultima nella classifica dell’accoglienza”, ha scatenato la rabbiosa reazione di molti cittadini e persino delle Istituzioni, con in prima fila il Sindaco Giuseppe Falcomatà a urlare “vergogna” contro la nota trasmissione televisiva di Canale 5. Dopo qualche giorno, su StrettoWeb abbiamo pubblicato la lettera inviata a Striscia La Notizia da Antonino Carlo Fazio, figlio del Colonnello Cosimo Fazio, morto il 15 agosto 2013 da Comandante dei Vigili Urbani di Reggio Calabria in servizio al porto per gestire le operazioni di sbarco di un’imbarcazione di immigrati.

Ecco la risposta della Redazione di Striscia al giovane reggino:

Gentile telespettatore, abbiamo letto la sua mail e la ringraziamo per averci scritto. Prendiamo atto delle sue critiche, ma il nostro intento non era quello di denigrare i cittadini di Reggio Calabria né l’impegno di una città che deve far fronte ogni giorno alle problematiche relative all’accoglienza dei profughi. Ci teniamo a risponderle, però, sottolineando che con il servizio della nostra inviata Rajae abbiamo voluto denunciare una violazione dei diritti umani, in quanto minorenni tenuti in quelle condizioni rappresentano una violazione sia dei protocolli disposti dal Viminale sull’accoglienza sia della “Dichiarazione dei diritti del fanciullo” redatta dall’ONU. Ma non ci siamo limitati a questo, abbiamo anche evidenziato l’ammirevole impegno dei volontari che si prodigano quotidianamente per dar loro aiuto e sostegno, nonostante tutte le difficoltà. In ultima istanza, abbiamo voluto sottolineare come venga anche arrecato un danno in questo modo ai cittadini di Reggio Calabria, in quanto viene reso inutilizzabile uno spazio ricreativo importante per i giovani come il campo da basket. La invitiamo pertanto a non soffermarsi solo sulla frase finale di Rajae, che tolta dal contesto potrebbe sembrare ingenerosa, ma a considerare il significato del servizio nel suo complesso. Cordiali saluti La redazione di “Striscia la notizia”.

Non soddisfatto, Antonino Carlo Fazio ha nuovamente risposto così:

Desidero in primis ringraziarvi per aver risposto alla mia mail, segno questo tangibile di quanto, probabilmente, non ci fosse l’intento di denigrare la città di Reggio Calabria e la sua comunità cittadina. Ma mi permetto d’insistere circa il fatto che ciò non sia sufficiente a rimediare ad uno “scivolone” che ritengo assolutamente grave e nei confronti del quale, ora piu’ di prima, io pretendo le scuse! Perché a ben leggere la vostra mail, sembrerebbe che il vostro servizio sia ben diverso da quello andato in onda; tale considerazione nasce dal fatto che, dopo aver visto e rivisto lo stesso, non mi pare che la vostra inviata si sia soffermata sul gravoso lavoro dei volontari e delle forze dell’ordine in merito alla prima accoglienza e sistemazione dei migranti; non mi pare che la vostra inviata abbia attenzionato, come si dovrebbe, la difficile situazione che vive da tempo la nostra città e pertanto l’accoglienza dei migranti diventa doppiamente difficile perchè, appunto, viziata da una situazione già grave di per sé; non mi pare che la vostra inviata si sia preoccupata della situazione di disordine che vive la nostra città a causa proprio delle difficoltà di controllo dei migranti, una volta sistemati nei luoghi loro preposti. A leggere la vostra mail e sentire poi le parole di chiusura della vostra inviata, sembra quasi di trovarsi nella situazione paradossale in cui un professore elogi il proprio studente di essere studioso, diligente, attento, salvo poi bocciarlo a fine anno; infatti non è così, il servizio, torno a ripetere, risulta essere offensivo ed oltraggioso nei confronti di una comunità che, seppur sbagliando perché magari indirizzati male da un’amministrazione comunale che forse non è in grado di gestire al meglio un problema tanto delicato quanto critico, non possono sentirsi dire di essere gli “ultimi in classifica”, forse la Sig.ra Rajae credeva di essere ancora al Grande Fratello (come quando vi partecipò ai tempi come concorrente) ed è rimasta ancora legata a classifiche da televoto o gradimento televisivo; beh, qui si parla di vite umane da salvare in situazione di emergenza e di vite umane che spendono la propria esistenza per salvaguardarle al meglio, anche al costo della propria vita come (ci tengo a sottolinearlo ancora una volta se non vi fosse chiaro) quella di mio padre, caduto in servizio proprio nell’adempimento del suo dovere, cioè quello della salvaguardia e tutela dei migranti appena sbarcati. Ecco perché, se da un lato ringrazio la redazione di Striscia la Notizia per avermi risposto ed essersi interessati alla mia richiesta, dall’altro, io, come gran parte della cittadinanza reggina, resta profondamente indignata ed offesa dal servizio e soprattutto dalle parole della vostra inviata, sulla cui professionalità, in merito al lavoro d’inviata appunto, già nutrivo forti dubbi, perché sarei curioso di conoscere gli studi giornalistici fatti per ottemperare ad un servizio tanto delicato come quello dell’informazione, poi, dopo il servizio in causa, ancora meno; ma questa resta una mia personalissima considerazione, quello che resta invece nelle menti e nel cuore di molti reggini è un’offesa che a tutt’oggi non è stata scusata e per la quale, ritengo, fa perdere, sempre a mio modesto parere, credibilità ad un programma/servizio televisivo come Striscia la notizia, che credevo fosse piu’ obiettivo e che invece, probabilmente, così non è. Resta l’offesa, resta il rammarico, resta l’amaro in bocca per quest’ennesima denigrazione nei confronti della gente del sud; resto(restiamo) in attesa di scuse pubbliche, ma se così non fosse continueremo nel nostro operato, consci che, come già detto, non saremo tra i primi in tante cose, ma di sicuro, in termini di solidarietà, accoglienza e aiuto verso il prossimo, possiamo dare lezioni a tutti, a cominciare dalla vostra inviata Rajae. Cordialità.
Antonino Carlo Fazio

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