Reggio Calabria, Falcomatà demolisce la stazione “Mare” realizzata pochi anni fa al Porto: svanisce il sogno dell’Area Metropolitana dello Stretto
E viceversa, un pendolare calabrese che deve andare a Messina e direttamente dalla fermata più vicina a casa propria, sale sul treno che lo condurrà al porto e prenderà comodamente l’aliscafo senza dover utilizzare l’automobile, viaggiando in modo ecologico, pulito, comodo e veloce.
Un sogno troppo bello per essere vero: Falcomatà ha pensato bene di demolire la stazione nevralgica, abbandonando definitivamente questo progetto così ambizioso. La demolizione è in corso in questi giorni (vedi foto nella gallery). Il Comune di Reggio Calabria, così, distrugge decenni di lavoro per costruire quell’Area Metropolitana su cui oggi possiamo soltanto immaginare un “Ponte dei Sospiri” su cui versare la nostra disperazione per quello che poteva essere e non è stato, per quale straordinaria chance di sviluppo abbiamo sprecato, per l’imbarazzante degrado da terzo mondo in cui ci troviamo, sempre più lontani dal resto del mondo, sempre più chiusi e provinciali.
E qui subentra l’angoscia: stanno demolendo la stazione di Reggio Mare per realizzare l’inutile parcheggio di cui abbiamo già parlato qualche settimana fa. Proprio accanto a quella stazione marittima c’è già un grande parcheggio che non risulta mai pieno!!! Eppure la questione già nel 2014 aveva avuto la ribalta dei riflettori grazie all’Associazione Ferrovie in Calabria, che con uno studio molto serio aveva sottolineato l’importanza strategica di questa struttura e di un collegamento tra il porto reggino e la linea ferroviaria principale.
Oggi, invece, la demolizione è in corso da parte del Comune, nel silenzio (evidentemente compiacente) della Regione e delle opposizioni, eccezion fatta per il PCI (sempre molto attento alle dinamiche del pendolarismo nello Stretto) che nel weekend ha tentato di alzare la voce sulla questione, chiaramente legata al morente Aeroporto dello Stretto.
Ma qui, di morente, c’è ormai tutta la città. Anzi, due città che volevano essere più vicine e collegate, e invece vedono demolito il loro sogno più grande. Neanche le ruspe leghiste di Salvini avrebbero probabilmente mai potuto fare così male alla nostra terra.