Reggio Calabria, indignazione dei sindacati per i dipendenti della Sogas: “rischiano nuovamente il licenziamento”

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I sindacati si dicono indignati per la situazione dei dipendenti della Sogas di Reggio Calabria che rischiano di perdere il lavoro

aeroporto-dello-strettoApprendiamo dalla stampa che i Giudici della sezione fallimentare hanno ordinato al Curatore Fallimentare della Sogas spa in liquidazione di procedere «senza dilazione» ai licenziamenti e, contemporaneamente, «alla modifica consensuale della retribuzione» per quanto riguarda le indennità ad personam. A nostro avviso è ben strano che i Giudici intimino senza indugio alcuno di procedere ai licenziamenti dei lavoratori dichiarati unilateralmente come esuberi e poi di pervenire alla modifica consensuale dei superminimi e degli assegni ad personam extra contrattuali. Come dire: sui licenziamenti nessuna discussione, mentre su emolumenti che arrivano a 4mila euro al mese oltre il salario si deve ricercare il consenso. Tutto il contrario della soluzione solidaristica proposta dal sindacato. Una seconda questione attiene esclusivamente ai licenziamenti, che in pratica vengono riproposti come elemento fondamentale per la continuazione dell’esercizio provvisorio, senza prendere in minima considerazione, appunto, la proposta del sindacato che diminuiva orario e salario producendo un risparmio appena inferiore a quello dei licenziamenti. Questo risparmio è stato giudicato insufficiente dal curatore fallimentare. Ma anche su questo, come abbiamo fatto notare in altre occasioni, si è riscontrata la superficialità del Curatore fallimentare, che non è stato in grado di comprendere che bastava la riduzione di orario di lavoro così come proposto dal Sindacato per abbattere automaticamente di altre 6 mila euro il costo del lavoro, per effetto dell’abolizione dei buoni pasto per come previsto dal Contratto collettivo nazionale di lavoro. La terza questione è inerente alla legittimità della procedura di licenziamento collettivo prevista dalla L. 223/91 oltraggiata oltre ogni umana comprensione dal Curatore fallimentare: decido io, solo io, nessun altro che io! In pratica egli ha forzato sull’interpretazione della prima parte della procedura, quella sindacale, ha stabilito senza un congruo tempo di convocazione il giorno della chiusura della procedura, ha aperto la seconda fase, lui stesso ha convocato la riunione presso l’ufficio competente e infine ha deciso di chiudere anche la seconda fase. Persino la DTL e il Funzionario delegato dell’Assessorato regionale hanno dichiarato per iscritto la nullità della procedura di licenziamento. Il Curatore fallimentare sembrava spinto da una irrefrenabile fretta, anzi sembrava morso dalla tarantola. Ma poi, incomprensibilmente, ha bloccato tutto per più di un mese, prima di riparlare di licenziamenti. Adesso la domanda che ci poniamo è semplice: vuoi vedere che anni di cattiva politica, di una pessima gestione amministrativa, di una folle attività societaria, devono essere pagati soltanto dai lavoratori? No, non crediamo che questo possa essere accettato e, ovviamente, nella considerazione delle nostre sacrosante ragioni, riconosciute valide anche dagli uffici preposti a presiedere la seconda fase delle procedure stabilite dalla 223 e del ripristino dei valori della legalità, se dovessero essere confermati i licenziamenti ricorreremo senza alcun indugio al Giudice del Lavoro. Un’ultima considerazione: tutte le Istituzioni si erano fatti garanti della salvaguardia e della tutela dei lavoratori della SOGAS, un’esigenza giudicata altrettanto importante quanto quella di assicurare la continuazione del funzionamento dell’Aeroporto. Per questo riteniamo che ancora ci siano gli spazi per un loro intervento anche alla luce del fatto che 19 licenziamenti producono lo stesso risparmio della riduzione di orario e salario proposto dal sindacato con la differenza che la diminuzione del personale non garantirà tutti i servizi.” concludono Nino Costantino Segretario Filt-CGIL Calabria Attilio Scali Segretario Filt-CGIL Reggio Cal.

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