Inaugurazione dell’anno giudiziario a Reggio Calabria: ecco l’intervento di Ornella Pastore dell’ANM

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“Siamo onorati per la presenza di alti componenti delle istituzioni ed esprimiamo il nostro vivo apprezzamento per il fatto che quest’anno alla cerimonia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario sia stata prevista la partecipazione dei rappresentanti della società civile e del mondo scolastico. Trattasi di segnali di assoluto rilievo in un distretto che, più di altri, è costante presidio di legalità e dove, la collaborazione e l’impegno continuo di Istituzioni, di ogni ordine e grado, e Magistratura, anche con risorse ridotte, rappresenta un unicum di specificità e una priorità nel panorama nazionale. Già lo scorso anno la Commissione Antimafia, approvando la relazione sugli uffici giudiziari calabresi, ha evidenziato che “la ’ndrangheta, piu? di altre organizzazioni criminali, si e? diffusa e radicata oltre i confini regionali, seguendo le ciniche tracce delle opportunità di arricchimento e reinvestimento, assumendo i contorni di un’emergenza nazionale” ed ha sottolineato che “la provincia di Reggio Calabria è drammaticamente connotata da una presenza della criminalità organizzata che non risparmia società civile, istituzioni, impresa, economia” Costituisce dato acquisito, perché acclarato in giudizio da numerose pronunce emesse dai Tribunali, anche e soprattutto di questo distretto, la natura unitaria e transnazionale della criminalità ‘ndranghetistica, la sua capacità di reclutare sodali e/o fiancheggiatori nella società civile, la c.d. zona « grigia », la sua intraprendente pervasione nel mondo politico ed economico”, è quanto ha affermato Ornella Pastore della Giunta Distrettuale dell’ANM di Reggio Calabria. “Purtroppo i numeri dei procedimenti trattati nel nostro distretto –prosegue– per quanto elevati, non descrivono appieno la qualità, la complessità, lo spessore delle investigazioni e dei giudizi di competenza degli uffici giudiziari reggini. A queste indagini ed a questi processi, si è cercato di far fronte, sino ad oggi, con un numero di magistrati del tutto insufficiente e con piante organiche, patentemente inadeguate, che solo di recente sono state modificate. E’, pertanto, indispensabile, in conseguenza, fare presente che il corpo magistratuale del distretto di Reggio Calabria ha lavorato e lavora, con fermezza e abnegazione, in condizioni insostenibili, sul piano umano, di sicurezza, di mezzi, al fine di garantire l’applicazione della legge e la tutela effettiva dei diritti dei cittadini. Del resto, che le condizioni di lavoro dei magistrati in servizio e la situazione generale, assai peculiare, del distretto si presenti intollerabile, lo prova il fatto che, neppure con la pubblicazione delle sedi disagiate e con la previsione di appetibili incentivi economici e di carriera, è stato possibile ridurre le scoperture esistenti presso gli uffici giudiziari di Reggio Calabria e  Locri. Sottolineare tutto questo non significa porre corporativistiche questioni di condizioni di lavoro, ma mettere in risalto l’esistenza di un problema che è di tenuta e funzionamento dello Stato, di esercizio della giurisdizione, di garanzia di legalità e democrazia. L’ANM, quindi, chiede interventi a tutela dell’efficacia dell’azione e della dignità della funzione giudiziaria e dei singoli magistrati,  atteso che la salvaguardia e il rafforzamento del distretto di Reggio Calabria significa indebolimento della più potente crimanalità organizzata, economia non inquinata, politica trasparente, sicurezza della collettività, libertà dei cittadini, modernità dei territori, democrazia nel Sud Italia. Chiediamo –aggiunge– al CSM priorità e celerità nella copertura dei posti direttivi e semidirettivi e attenzione massima alle richieste di applicazione extradistrettuale, nonché la previsione di ulteriori incentivi e punteggi che possano stimolare la scelta di questo distretto da parte dei magistrati di altri distretti. Chiediamo l’invio tempestivo del personale amministrativo mancante, senza il quale si  arriverà a breve al blocco del sistema giudiziario considerato che le attuali carenze comportano spesso il rinvio delle udienze con imputati liberi, per consentire lo svolgimento degli innumerevoli processi con detenuti. Chiediamo che venga riequilibrato il rapporto fra pubblici ministeri e giudici considerato che il distretto di Reggio Calabria si trova attualmente in coda alla graduatoria nazionale. Il tutto anche per evitare, come sino ad oggi è purtroppo avvenuto, che dal settore civile, già in sofferenza e proteso nella sua totalità a smaltire, in ossequio ai progetti nazionali di gestione del contenzioso vecchio, i tanti procedimenti di più antica iscrizione e a definire, con la massima sollecitudine, nell’interesse generale dell’utenza e delle finanze dello Stato, le controversie di più recente data, vengano spostati o applicati d’ufficio singoli magistrati, con grave pregiudizio per la tutela giurisdizionale degli interessi qualificati e costituzionali dei privati, che vedono così allungare, in modo irragionevole, la durata dei propri processi, alla fine ritenuti, sol per questo, ingiusti“, conclude.

 

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