Reggio Calabria: “quali sono le reali condizioni del servizio di raccolta differenziata?”

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L’Associazione “Cosa Pubblica” appare sconvolta dal fatto che il Comune di Reggio Calabria continui a non fornire dati chiari relativamente alla raccolta differenziata

24-differenziataSono di questi giorni le trionfalistiche dichiarazioni rilasciate, proprio a scadenza mandato, dall’ ex assessore all’ambiente Zimbalatti in merito al presunto “incredibile balzo” della quota di raccolta differenziata nel comune di Reggio Calabria. Al riguardo, anche la Cgil ha stigmatizzato il sorprendente elogio che l’assessore ha voluto tributare (unicamente) al costosissimo gestore privato Avr. Tuttavia, trionfalismo a parte, ci pare che il Comune, per bocca di Zimbalatti, continui a non fornire informazioni chiare e univoche sui reali risultati del servizio. Infatti, Zimbalatti esulta per il raggiungimento della quota del 35% della differenziata per l’anno 2016 quando tale risultato era atteso, stando a quanto riportato dal regolamento Tari del Comune, per l’anno 2015. Inoltre, l’Amministrazione, nel medesimo documento, dichiarava di avere raggiunto una quota di poco inferiore al 30 % per cui il miglioramento per l’anno che sta per concludersi sarebbe solo del 5%, sempre che i dati siano corretti, dato che in sede di bilancio consuntivo 2015 il Comune parlava di una quota effettiva del 18%! Ci corre l’obbligo, a questo punto, di chiedere a Zimbalatti di chiarire alla cittadinanza, gravata da tasse altissime, quali siano i dati reali. E ancora, se la quota raggiunta è del 35% per il 2016, questo significa che, sia pure per poco, non scatta il risparmio di 1 milione di euro previsto dal regolamento Tari 2016 in caso di raggiungimento del 35,1%? Infine, attendiamo ancora da mesi una risposta dall’assessore in merito alle richieste di chiarimento sul freno ai controlli che gli uffici comunali preposti devono fare sullo svolgimento del servizio. A quanto pare, ai dipendenti del servizio di igiene ambientale è stato da tempo imposto di osservare orari di ufficio, sebbene il servizi di raccolta rifiuti, disinfestazione, spazzamento, lavaggio strade si effettuino prevalentemente in orari notturni. Insomma, il Comune non è in grado di controllare –per propria scelta- se AVR svolga o meno il servizio per come poi lo fattura. Tuttavia, l’aspetto piu’ sconcertante delle dichiarazioni di Zimbalatti non è l’elogio al privato. L’assessore si spinge ben oltre, dichiarando che “l’azienda si è posta l’obiettivo di raggiungere quota 50% entro il 2017…”! Quindi parrebbe essere l’azienda chi fissa gli obiettivi, e non il Comune! Quanto scrive l’amministrazione nei regolamenti che il Consiglio approva è quindi la mera ratifica dei desiderata e degli impegni di Avr? Se colleghiamo tali infelici sortite all’indebolimento dei controlli da parte dei dipendenti comunali e al fatto che l’Amministrazione stessa ha esplicitamente ceduto tutti i guadagni provenienti dalla vendita della differenziata alla ditta privata (senza che questa sia neppure tenuta a quantificarli nè comunicarli all’amministrazione), parrebbe proprio che gli interessi dell’amministrazione e dei cittadini siano una variabile dipendente da quelli dell’impresa privata che svolge il servizio. Chiediamo pertanto all’Amministrazione di chiarire ai reggini quali siano le reali condizioni (operative ed economiche) del servizio e quali e che tipo di controlli essa svolga sulla quantità, frequenza e qualità dello stesso. Specie quando il quartiere di Arghillà continua a essere mantenuto in un degrado che è un’offesa per i cittadini che vi risiedono e per la città tutta; quando ogni strada secondaria delle zone interessate dalla differenziata è convertita in una pericolosa discarica a cielo aperto; quando, infine, le recenti inchieste sul businnes dei rifiuti nella nostra provincia interessano imprese come la Radi che è una di quelle individuate dal Comune di Reggio per la ricezione e selezione del materiale riciclabile raccolto nel nostro Comune”, conclude l’Associazione “La Cosa Pubblica”.

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