Reggio Calabria, lettera di Pino Falduto all’ex premier Renzi

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Foto Fabio Cimaglia / LaPresse
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

Lettera integrale di Giuseppe Falduto all’ex premier e segretario del Partito Democratico Matteo Renzi:

Signor Presidente

Mi chiamo Giuseppe Falduto e sono un imprenditore della Città di Reggio Calabria .Dopo aver fatto politica istituzionale per un periodo della mia Vita, avevo deciso di abbandonare per sempre questo tipo di impegno. L’ascesa politica di Berlusconi favorita dal consociativismo del PD segnava la fine di ogni speranza che l’Italia potesse avviarsi verso un futuro più bello. La Sua Candidatura a Segretario del PD supportata da un programma politico semplice e facilmente comprensibile nelle sue finalità , ha fatto rinascere in me quell’entusiasmo che avevo vissuto quando abbiamo dato vita alla “ Primavera di Reggio “ e di conseguenza ho deciso di sostenerla coinvolgendo  con il ragionamento altri imprenditori, e tutti insieme l’abbiamo votata alle primarie prima e alle Europee dopo. Nei mesi successivi,  insieme ad un gruppo di amici e cittadini abbiamo costituito un movimento di opinione denominato BUONSENSO ITALIA, con la finalità di condividere il sentire comune nelle soluzioni da dare ai problemi frutto delle esperienze personali di ognuno di noi e anche dalla mia esperienza Amministrativa acquisita negli anni in cui ho ricoperto l’incarico di Consigliere Comunale e poi di Assessore nella prima Giunta Falcomatà  “ Amministrazione eletta dal Consiglio Comunale nel Novembre del 1993 e di cui sono stato il promotore iniziale” . Per avere la possibilità di farle avere queste proposte ho accettato di Candidarmi al Consiglio Comunale di Reggio Calabria per Sostenere l’attuale Sindaco e subito dopo alle regionali per sostenere l’attuale Presidente senza chiedere nulla in cambio, Gli interlocutori che mi avevano Garantito la consegna di queste proposte alla sua persona, l’On Battaglia, l’On Magorno e l’On.Oliverio se ne sono dimenticati. Purtroppo nonostante il suo impegno e le varie norme approvate di cui ne riconosco la validità,le stesse non si  sono dimostrate sufficienti a cambiare la situazione economica e quella della corruzione. Le Proposte che con umiltà le sottopongo e che sono convinto le riterrà giuste, perché nella loro semplicità risolvono principalmente i due problemi fondamentali legati al giustizia sociale e alla sconfitta della corruzzione.

  • Il fisco del Buonsenso
  • Appalti senza il malaffare
  • Sindaco e Assessori eletti direttamente dai cittadini e potere di firma agli Assessori degli atti amministrativi;

1-IL FISCO  DEL  BUONSENSO

La prima e più importante proposta prevede il cambiamento radicale del vigente sistema fiscale , che ha dimostrato di essere l’elemento fondamentale del degrado civile e sociale della società. Il pieno e totale fallimento è dimostrato dall’enorme evasione fiscale, dalla esagerata necessità di forze di polizia per farlo rispettare, dalla esasperante difficoltà nel poterlo rispettare e dal peso eccessivo delle tasse sui redditi degli italiani. La nostra prima proposta prevede di istituire un nuovo sistema fiscale da noi denominato:

IL FISCO DEL BUONSENSO “

La filosofia di tale sistema è basata sul principio che il pagamento delle tasse non deve essere un onere e una imposizione, ma al contrario un onore e un dovere civile (perché è la conseguenza naturale a un risultato personale raggiunto grazie al proprio impegno). Realizzare questa nuova filosofia fiscale permette di superare un sistema che ha prodotto dei danni devastanti alla vita delle persone e di conseguenza alla tenuta democratica della nazione. L’obiettivo principale è quello di ridistribuire la ricchezza attraverso la convenienza ( in questo caso quasi un obbligo )  per chi è più ricco a spendere soprattutto chi percepisce indennità , stipendi o onorari per consulenze da parte dello StatoL’imposta unica per tutte le fasce di reddito ( L’imposta deve essere uguale per tutti )  e la possibilità di detrarre tutte le spese  che ogni cittadino o impresa sostengono per poter vivere o operare consentono di realizzare quella semplicità fiscale che serve in questo momento. Il principio costituzionale che ognuno paga le tasse in base alla propria capacità contributiva è legato alla capacità del singolo a produrre ricchezza ( è evidente che l’aliquota unica non viola tale principio infatti se un cittadino dovesse pagare il 30% di 10.000,00 Euro non è la stessa cosa di un altro cittadino che paga  il 30 % di 100.000,00 Euro).

CRITERIO DI CALCOLO

L’imposta viene calcolata sulla differenza tra quanto effettivamente guadagnato nell’anno e le spese effettivamente sostenute per poter vivere nella piena libertà di scelta del proprio stile di vita. La percentuale d’imposta ( anche molto alta ) si può prevedere in base alla situazione economica del paese  senza che ciò crei  problemi ai cittadini e alle imprese in quanto  viene applicata alla ricchezza che normalmente va a finire nel sistema finanziario globale ( CERNOBBIO per intenderci).

SISTEMA DI DETRAZIONI

Il nuovo sistema fiscale  obbliga tutti i cittadini, anche quelli che fino ad oggi erano esclusi da ogni dichiarazione,  di giustificare tutte le spese sostenute.

La possibilità di detrazione avviene  in modo percentuale e in base a delle fasce di reddito che possono essere le seguenti:

  • ·          Redditi fino a   € 10.000,00 , le spese giustificabili possono arrivare all’ 90%;
  • ·          Redditi fino a   € 20.000,00 , le spese giustificabili possono arrivare  al  70%;
  • ·          Redditi fino a   € 30.000,00 , le spese giustificabili possono arrivare  al  65%;
  • ·          Redditi fino a   € 70.000,00 , le spese giustificabili possono arrivare  al  60%;
  • ·          Redditi oltre a  € 100.000,00 , le spese giustificabili possono arrivare al 50%.

Le spese detraibili sono tutte quelle che servono  per vivere secondo  il proprio stile di vita (dall’acquisto di generi alimentari al caffè, dai libri al cinema, dal ristorante alla barca, dalla vacanza a ogni altra scelta ecc…) senza indicazione ideologica . Diventa automatico l’interesse di tutti i cittadini a dichiarare ogni reddito prodotto, in quanto più alto è il reddito, più aumenta la possibilità di scaricare le spese sostenute. Questo sistema in modo semplice    ‘’ costringe i ricchi a spendere in Italia ‘’ facendo ripartire la domanda e rilanciare l’economia già dal giorno dopo .

IL FISCO CHE FA RIENTRARE LA PRODUZIONE IN ITALIA

La convenienza fiscale nell’acquisto di beni prodotti in Italia o in Europa, secondo il seguente criterio:

  • Al 100% i beni prodotti nelle aree individuate dall’Europa come aree depresse;
  • Al 90% i beni prodotti nel resto del territorio nazionale ed in Europa;
  • Al 30% i beni prodotti nei paesi extra-europei.

Sicuramente determinerà anche la convenienza delle aziende a localizzarsi nel territorio nazionale con l’obbiettivo di far ritornare la produzione e quindi il lavoro in Italia .

SUPERAMENTO DEL FENOMENO DELL’EVASIONE FISCALE

Con l’obbligo di giustificare ogni spesa detraibile e con l‘istituzione del “Voucher di lavoro universale ”, l’evasione fiscale non è più conveniente. Con il   Voucher di lavoro universale ”, si darà la possibilità  ad ogni cittadino d lavorare liberamente anche in attività diverse dalle solite, senza la necessità di imbarcarsi in procedure burocratiche impossibili e vincolanti (iscrizione alla camera di commercio o di apertura di partita IVA). Il voucher verrà acquistato presso l’Agenzia delle Entrate o l’INPS per un prezzo pari al 20% del valore richiesto e per massimo € 1.500,00 mensili, il 20% del costo verrà versato per il 15% sul Codice Fiscale dell’acquirente per incrementare la propria pensione e il 5% verrà trattenuto dallo Stato. Questo sistema eliminerà tutta la microevasione esistente, frutto di meccanismi burocratici che costringono molti cittadini italiani appartenenti alle piu svariate categorie sociali e professionali ( dal professore all’impiegato, dall’operaio all’imprenditore ) di fare  piccoli lavori ( ore di lezioni private, piccole consulenze, interventi di piccola manutenzione ecc…) in nero.

RISULTATO

  1. Finalmente il ritorno della serenità in ogni cittadino e nelle aziende;
  2. Conservazione dell’equilibrio di bilancio dello stato;
  3. Rilancio immediato della domanda e quindi nuova occupazione;
  4. Fine dell’evasione fiscale;
  5. Rientro in Italia delle produzioni e quindi del lavoro.

EFFETTI NEGATIVI

  • Nessuno

2- Nuova normativa sui lavori pubblici

La seconda proposta, non meno importante della prima, è quella riguardante la modifica del sistema dei lavori pubblici e delle forniture di beni e servizi allo Stato (vero buco nero nei conti dello Stato e fonte di tutti gli sperperi e male affari nella società italiana), introducendo il principio che i lavori pubblici e le forniture pubbliche non sono attività d’impresa ma prestazioni di lavoro o di fornitura nell’interesse supremo dello Stato (e di conseguenza di tutti noi). La nuova normativa deve pertanto prevedere l’aggiudicazione dei lavori o forniture senza procedure di gara, ma attraverso il sorteggio a rotazione tra tutte le imprese che hanno i requisiti tecnici e morali, con l’esclusione automatica dalla gara successiva delle imprese che hanno esaurito la propria certificazione (oggi SOA). La redazione dei progetti e dei capitolati secondo dei listini prezzi nazionali darà certezza dei costi ed eviterà le vergogne denunciate tutti i giorni dai Mass Media. Ultimi esempi negativi EXPO di Milano e MOSE di Venezia. L’introduzione di pene molto severe per chi non completa i lavori nei tempi previsti dall’appalto (anche pene detentive) e comunque l’esclusione a vita dalla possibilità di partecipare ad altri lavori o forniture consentirà l’allontanamento di tutte quelle imprese che hanno rovinato l’ITALIA. L’attuazione di questa normativa darebbe la possibilità alle amministrazioni pubbliche di destinare il loro tempo e attività, alla programmazione del futuro dei territori e al controllo diretto dei risultati.

RISULTATO

  1. Pulizia dal malaffare di tutta la pubblica amministrazione
  2. Realizzazione in tempi certi degli investimenti pubblici
  3. Diffusione del lavoro pubblico ad una moltitudine di soggetti e quindi distribuzione della ricchezza pubblica
  4. FINE  DELLA COLLUSIONE TRA LA POLITICA E LA MAFIA

2- Elezione diretta del Sindaco e degli Assessori con ripristino del potere di firma di tutti gli atti amministrativi al Sindaco e agli Assessori delegati.

La riforma deve prevedere che oltre il Sindaco anche  gli Assessori vengano eletti direttamente dai Cittadini, tale riforma va a correggere le negatività prodotte dalla nomina da parte del Sindaco degli Assessori che non hanno in realtà nessun potere. Il ritorno alla gestione politica dell’Amministrazione eviterà che dirigenti ( nominati sempre dalla politica) possano cosi come succede oggi boicottare l’azione amministrativa e ritardare ogni iniziativa che l’amministrazione democraticamente eletta intende portare avanti. 

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