A Reggio Calabria è stato creato il Partenariato Economico, Sociale, Scientifico “Comitato Metropolitano Società, Economia, Conoscenza”
Al fine di concretizzare tali principi il Comitato, quindi, sotto il profilo metodologico ha operato attivando una serie di “Laboratori metropolitani di progettazione partecipata”, organizzando una serie di incontri sul territorio, ai quali hanno partecipato cittadini, associazioni, rappresentanti istituzionali. Il calendario degli incontri è stato articolato secondo le diverse aree che storicamente sono caratterizzate da fattori identitari e socio-economici omogenei: Tirrenica (Polistena, 28 Marzo 2015); Stretto (Campo Calabro, 11 Aprile 2015); Grecanica (Condofuri, 15 Aprile 2015); Locride (Gerace, 15 Maggio 2015; Pazzano, 13 Luglio 2015). I risultati di questo percorso sono stati poi validati in occasione della seconda edizione del simposio internazionale “New Metropolitan Perspectives”, svoltosi sempre presso l’Università Mediterranea nel maggio 2016. Coerentemente con lo spirito di servizio con cui è stato costituito il Comitato, si ritiene di dover offrire alla Conferenza Metropolitana i principali risultati emersi dal processo di ascolto e animazione territoriale realizzato e, successivamente, dal confronto avvenuto sulla bozza di Statuto approvata dal Consiglio Metropolitano. Complessivamente, l’esame dello Statuto ha restituito l’idea di un documento da emendare ampiamente, evidente frutto di un lavoro a tavolino slegato dalle dinamiche e dai bisogni reali del territorio.
Alcuni articoli andrebbero completamente riscritti (come ad esempio 9, 14, 16, 22): se non si è in grado di elaborarli in maniera convincente con una formulazione originaria, tanto vale copiarli da altri più convincenti. Così come desta perplessità la fantomatica Area Omogenea Aspromontana, in evidente contraddizione con il concetto di Area Omogenea richiamato dallo stesso Statuto: aree “…aventi fra loro rapporti di stretta integrazione territoriale, economica, civile e sociale. … Le zone omogenee …. rappresentano l’ambito favorevole per l’organizzazione in forma associata di servizi comunali e per l’esercizio delegato di funzioni di competenza metropolitana”, ferma restando la necessità di individuare opportune forme di coinvolgimento e raccordo con il Parco Nazionale d’Aspromonte. Adesso la parola spetta ai 97 sindaci della Conferenza Metropolitana: se avere un sussulto di dignità, operando in linea con le posizioni più avanzate in Italia e in Europa in materia di città metropolitane, o limitarsi a ridisegnare la brutta copia di una provincia con un nome diverso.