Presepe vivente a Calanna (Rc)

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Anche quest’anno verrà allestita la 17ª edizione del Presepe Vivente nei giorni: 26 Dicembre 2016 e 6 Gennaio 2017, dalle ore 17,30 alle 19,30 nel centro storico di Calanna. In caso di pioggia la rappresentazione avverrà il 07 gennaio 2017 sempre dalle ore 17,30 alle 20,00. I visitatori potranno riscoprire antichi mestieri, presenti solo nei racconti sbiaditi dei nonni, in un angolo di paese con stradine rimaste incontaminate dal tempo e lunghe più di un chilometro, dove alcune casette hanno più di un secolo. Nel vecchio borgo aspromontano, lungo il quale verrà allestito il presepe vivente, il visitatore, anche se per poco, si tufferà nel tempo passato, ma non in modo virtuale: tutto ciò che i suoi occhi vedranno appartiene al passato, ma è assolutamente realistico. Ammirerà “ ‘a forgia ‘i mastru ‘Roccu ”, potrà gustare “ ‘a ricotta ‘i massaru Peppi e donna Mica ” o “ i pastiddoli ‘i nonnu Micu ”, “ ‘u rasoliu i cummari nnanna”. Continuando il cammino incontrerà: il vecchio pozzo, il campo dei pastori, il cestaio, intento a fare “i panara i canna e virga i bosco”, “u candelaru” che fabbrica le candele sciogliendo la cera delle api, “u stagnaturi” che stagna le caldaie per “i frittuli”, “a carcara” per cuocere i mattoni “ di matu e pagghia” fatti a mano, “u seggiaru” che ancora realizza le sedie di filo, “u buttaru” intento a riparare le botti, donna “Cuncetta” impegnata a fare “ ‘u sapuni i casa” e “ mastru Pascali, scarparu finu”, per poi degustare “ ‘u pani caddu ‘i ranu, ‘ru’ furnu ‘a ligna. Il visitatore, proiettato, come per incanto, in un clima magico, frastornato dai ricordi e dal suono della “ciaramedda”, che lo accompagna per tutto il viaggio, (tanti sono i suonatori), raggiunge la grotta dove ancora il bue e l’asinello riscaldano il bambino Gesù, rappresentato da un bambino di pochi mesi, di colore, infatti quest’anno faranno parte del presepe i richiedenti asilo politico, ospiti del progetto “Sprar” del Comune di Calanna, quale segno tangibile di integrazione ed accoglienza della Comunità Calannese verso persone più sfortunate di noi e costrette a lasciare le terre di origine per fuggire da guerra e poverta’. Il viaggio però non finisce, anzi continua in una coreografia naturale e dove il tempo si è fermato ed il cemento selvaggio, fortunatamente, non è mai arrivato. Il visitatore può ascoltare la voce della natura e del suo cuore e per un attimo potrà tornare un uomo vero, non virtuale. Tutti i raffiguranti sono vestiti in abiti fine ottocento cosi come gli attrezzi degli antichi mestieri Oltre all’aspetto storico e naturale dell’ambiente, si coglie la religiosità che il presepe suscita in ogni credente. Ogni anno le presenze, nelle due giornate, sono tante ed in gran parte sono famiglie con bambini che, per mezza giornata, hanno il piacere di vivere un Natale diverso: meno consumistico, più poetico ed umano.

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