“Quello che mi dispiace che anche magistrati che non hanno mai fatto indagini di droga pontificano. Dispiace che professori universitari, che per sessanta anni si sono occupati di tutt’altro, di economia, diritto si mettono a parlare di legalizzazione delle droghe. Addirittura un docente universitario dichiara che un terzo dei detenuti sono tali perché tossicodipendenti. E’ un pazzo! Perché bisogna dire falsamente questo? Si, ci sono ma non sono detenuti perché drogati.” Ad affermarlo è il magistrato Nicola Gratteri, intervistato da Klaus Davi, in occasione della presentazione del libro “Padrini e Padroni” che si è tenuta presso la Procura di Enna (https://youtu.be/HCoXP88_OPM). “Vado spesso nelle comunità e vedo gente di cinquanta anni, moglie e marito, mamma e figlio che mi dicono piangendo “faccia di tutto per non far passare questa legge”. – racconta Gratteri – Bisogna viverle queste cose. Ai parlamentari dico “Andate in questi posti dove c’è sofferenza e dolore prima di legiferare, andate a vedere il problema, i bisogni”. Su 10 ragazzi che entrano là dentro solo 4 ce la faranno. Attenzione a parlare!”