Reggio Calabria, che peccato per Villa Zerbi: emblema del decadimento della città, dalla Biennale di Venezia all’abbandono di oggi [GALLERY]

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Reggio Calabria, il degrado e l’abbandono di Villa Zerbi nel cuore della città: le immagini emblema del decadimento

Percorrendo il Lungomare di Reggio Calabria, è possibile ammirare tante bellezze e tanti palazzi storici che versano in un totale degrado e abbandono nonostante si trovino al centro della città e sotto gli occhi dei turisti. Uno di questi palazzi è la bellissima e maestosa Villa Zerbi che, come si evince dalle foto a corredo dell’articolo, versa in totale degrado, abbandono e incuria e sta cadendo a pezzi. La villa è piena di erbacce, sterpaglie e anche a livello architettonico nonostante la grandissima bellezza e imponenza della struttura, si notano danni strutturali. Villa Zerbi, splendida struttura nobiliare in stile neogotico veneziano del XIV secolo, tra a 2004 e 2011 era diventata uno dei principali poli culturali del mezzogiorno e aveva trasformato Reggio in una vera città d’arte  insieme al Teatro Cilea e alla sua nuova Pinacoteca, al Museo Nazionale della Magna Grecia e al Castello Aragonese.

Nella struttura, così come al Teatro e al Castello Aragonese, venivano ospitate periodiche mostre di pittura, scultura, architettura, fotografia. In quegli anni proprio Villa Zerbi è stata la sede espositiva delle mostre della Biennale di Venezia nel Mezzogiorno d’Italia. Per altro low-coast. Il Comune di Reggio Calabria, infatti, era riuscito ad ottenere l’affitto della storica struttura dall’architettura incantevole ad una cifra stracciata, poco meno di 330.000 euro l’anno, appena 27.000 euro al mese, ben al di sotto rispetto ad ogni possibile valutazione di mercato. Proprio il Comune aveva trasformato questa struttura in un vero e proprio gioiello presidio di arte e cultura.

I principali eventi culturali di Villa Zerbi nella stagione d’oro della città

Nell’autunno 2004 “Sensi contemporanei. Z.O.U. Zone d’urgenza” dalla 50ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, da dicembre 2004 a marzo 2015 “Sensi contemporanei. Movimento/Movimenti” dalla 50ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, poi da dicembre 2005 a marzo 2006 “Sensi contemporanei. Metamorph” dalla 9ª Mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia, sempre nel 2006 da luglio a settembre la mostra “Piacere e complessità di un genio” di Salvador Dalí, nel 2007 da agosto a ottobre la mostra “Identità” di Rabarama, tra dicembre 2007 e febbraio 2008 la mostra in ricordo di Maria Callas poi ancora nell’autunno 2008 la mostra “Frammenti di luce” del maestro orafo Gerardo Sacco, nel 2010 da febbraio a luglio una mostra di reperti dell’antico Egitto rinvenuti durante la missione archeologica diretta da Schiapparelli tra il 1908 e il 1920, e tante altre manifestazioni come la mostra istituzionale della Marina Militare nel 2008, quella della Protezione Civile Nazionale per il Centenario del Terremoto del 28 dicembre 1908 a dicembre 2008, quella su Michele Prestipino, quella sul Made in Italy, sul Caffè Mauro, infine l’ultima nel 2011 su documenti d’epoca e reperti architettonici e decorativi recuperati dai palazzi del ‘600 e ‘700 della città distrutti dal sisma del 1908.

 Oggi Villa Zerbi è abbandonata: i balconi, un tempo ricoperti con colonne in muratura, ora sono composte solamente da ferri arrugginiti che creano anche un pericolo, il muro di limite è totalmente abbandonato e rischia in diversi punti, il cedimento. E’ un vero peccato, anche perchè all’inizio del 2012, prima del commissariamento, l’allora Sindaco Demetrio Arena e la sua Giunta avevano valutato la sospensione del contratto d’affitto di Villa Zerbi proprio in un momento in cui anche 330.000 euro l’anno potevano essere un peso sulle casse comunali, “ma non volevano abbandonare una struttura così importante nel centro storico della città, tra Corso e Lungomare, che aveva dato lustro alla città e le aveva consentito di crescere e poteva continuare a farlo. Così dove non potevano arrivare i soldi, arrivava l’ingegno” spiegava lo stesso Arena in un’intervista del 2013 concessa a StrettoWeb. “Dopo qualche mese dal nostro insediamento,  abbiamo incontrato i proprietari dell’immobile coi quali si era raggiunto l’accordo della concessione gratuita triennale e il taglio del debito pregresso“. Cioè il Comune poteva continuare ad usufruire gratuitamente di Villa Zerbi dal 2012 al 2015, per giunta ottenendo un taglio del debito pregresso. Quindi negli anni precedenti il Comune non avrebbe neanche speso quei miseri 330 mila euro l’anno, ma avrebbe pagato quel prestigioso affitto che aveva consentito tanta gloria (e tanti incassi) alla città, ancora di meno. Un vero e proprio affare, vanificato dal commissariamento e da quanto ne è seguito.

Le mostre e gli eventi culturali che tra 2004 e 2011 sono state ospitate a Villa Zerbi hanno portato a Reggio centinaia di migliaia di visitatori, hanno incantato turisti, hanno creato un indotto considerevole che soltanto chi ha dimenticato quegli anni può far finta di non ricordare, tralasciando gli introiti degli ingressi dei biglietti per le varie mostre che da soli bastavano a saldare quasi completamente il costo dell’affitto. Una spesa modesta con cui il Comune garantiva la presenza in città un polo culturale così importante non era altro che un investimento  i cui frutti venivano riscontrati in modo tangibile nella vita quotidiana di una città che era orgogliosa di se stessa e che pullulava d’arte, di cultura, di eventi.

Ecco, invece, com’è adesso:

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