Referendum, Foti (FI): “riforma piena di bugie, serve solo ad accentrare poteri”

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nino-fotiSi è svolto questa mattina, alle ore 11, presso il Grand Hotel Excelsior di Reggio Calabria l’ incontro dal titolo “Riformare la costituzione? Così NO – Le Ragioni di una scelta”, promosso dall’onorevole Nino Foti, vice coordinatore di Forza Italia in Calabria. Un confronto molto partecipato che ha permesso di analizzare nel dettaglio i limiti della nuova riforma costituzionale oggetto del referendum del 4 dicembre prossimo.  “Oggi abbiamo l’occasione di affrontare nel merito tutte le criticità di questa riforma” – ha esordito l’onorevole Nino Foti, – “una riforma pasticciata e forzata che calpesta l’intelligenza degli italiani. Le riforme si devono fare, è chiaro, ma in modo legittimo e il più possibile condiviso, non a colpi di maggioranza e per giunta da un parlamento illegittimo. Il risultato è infatti l’ennesimo atto di attività istituzionale al confine con la superbia che ha caratterizzato questo Governo guidato da un premier non eletto. Da un’analisi del merito è chiaro come l’unico obiettivo sia quello di concentrare i poteri nelle mani di una sola persona e ridurre al minimo le possibilità per chi deve controllare. Basti pensare ad esempio che questo testo, se approvato, permetterebbe al partito di maggioranza di mettere in stato d’accusa il capo dello stato con molta facilità, visto che la nuova maggioranza assoluta corrisponderebbe a 366 parlamentari e pertanto ai 340 deputati che spetterebbero ai vincitori delle elezioni basterebbe aggiungere solo 26 senatori. E’ chiaro che siamo di fronte ad una riforma che disequilibra fortemente ed in modo molto pericoloso i poteri dello Stato.

“Si può parlare di questa riforma da diversi punti di vista” – ha spiegato poi il Presidente emerito della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre – “ma innanzitutto è bene chiarire come questa riforma costituzionale sia solo un tentativo per distogliere gli italiani dai veri problemi che ha il Paese. Siamo di fronte ad un testo confusionario e pieno di errori che non porterà alcun vantaggio all’Italia. Si continua a dire ad esempio che la riforma servirà a semplificare e velocizzare le decisioni, in realtà il nostro parlamento, secondo statistiche inglesi, è il più efficace d’Europa. Se c’è l’intesa politica infatti le leggi si sono sempre approvate in tempi rapidissimi. Se proprio si volevano accelerare i tempi bastava rivedere i regolamenti parlamentari. Con questa nuova riforma inoltre il numero dei diversi procedimenti legislativi verranno moltiplicati passando a circa dieci, dagli attuali tre, il che porterà ad aumentare il numero di conflitti e ricorsi alla corte costituzionale. Senza considerare le gravi carenze di questa legge in materia di redistribuzione delle competenze visto che, allo stato attuale, questa riforma prevede che le competenze in materia industriale dovrebbero passare alle regioni, impedendo di fatto una vera politica industriale nazionale. Se pertanto l’idea di migliorare la nostra costituzione poteva essere giustificabile i mezzi non lo sono stati.”  “Questa riforma è un gioco pirotecnico guidato dall’antipolitica con un testo pieno di bugie e di falsi annunci” – ha commentato l’onorevole Nicola Bono, presidente del “Comitato Italiani per il bene comune e il NO a queste riforme”. Non è vero ad esempio che ci sia un “ping – pong” nell’iter di approvazione delle leggi visto che al momento sono in vigore circa 150 mila leggi, quasi il triplo degli altri principali paesi, come non è vero che in merito in parlamento ci sia immobilismo, visto che negli ultimi anni si è messo mani diverse volte alla Costituzione. Un parlamento poi non è una catena di montaggio di una fabbrica e non si deve valutare la quantità delle leggi quanto la qualità. Oggi invece siamo di fronte ad un laboratorio per la costruzione di un regime. Questo tipo di riforme pertanto interessa solo ai poteri forti che vogliono un uomo solo con cui trattare.”

“Credo che nel Paese stia crescendo la consapevolezza che la riforma costituzionale proposta da Renzi sia da evitare perchè peggiorerebbe la qualità della vita degli italiani”- ha affermato l’ex presidente del Senato Renato Schifani. “Benchè infatti appaia ammaliante, prefigurando la riduzione dei costi della politica e l’abolizione del bicameralismo, se venisse attuata bloccherebbe l’attività parlamentare ed il rapporto con l’Europa, consegnerebbe il Paese ad un uomo solo al comando, creerebbe conflitti tra Camera e Senato e nello stesso tempo farebbe aumentare il contenzioso davanti alla Corte Costituzionale. Si rafforzerebbe, inoltre, il potere del Premier e si indebolirebbe la funzione del Parlamento. Tutto questo va evitato. Non si cambia a tutti i costi. E se si cambia, bisogna farlo bene”. “Noi dobbiamo partire – ha concluso Schifani – da un rafforzamento di Forza Italia, recuperando quel voto che e’ parcheggiato nell’indecisionismo. Possiamo dare al Paese un centrodestra a trazione moderata”.

 

 

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