‘Ndrangheta: oltre 40 arresti nelle cosche Trapasso e Tropea, in manette il vicesindaco di Cropani

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Oltre 250 agenti di polizia della squadra mobile di Catanzaro hanno arrestato oltre 40 persone nella cosca Trapasso e nella la ‘ndrina collegata dei Tropea

Nel corso della notte, oltre 250 agenti di polizia della squadra mobile di Catanzaro, con il rinforzo dello Sco, hanno arrestato oltre 40 persone, destinatarie di una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Catanzaro con l’accusa di “associazione di tipo mafioso, estorsione, violazioni in materia di armi, illecita concorrenza con violenza o minaccia, esercizio abusivo del credito, intestazione fittizia di beni; tutti reati aggravati dalla modalità mafiose e dalla finalità di avvantaggiare l’organizzazione criminale oggetto delle indagini“. Sono stati inoltre sequestrati beni ed imprese riconducibili agli indagati. “I provvedimenti, richiesti dalla Direzione Distrettuale Antimafia guidata dal procuratore capo Nicola Gratteririferisce una nota della Polizia – hanno smantellato la potente e pericolosa cosca di ‘ndrangheta facente capo alla famiglia Trapasso, egemone sul territorio di confine tra le provincie di Catanzaro e Crotone e la ‘ndrina collegata dei Tropea“. Dalle investigazioni, “sono emersi gli interessi delle cosche, con solidi legami con le cosche reggine e vibonesi oltre che con quelle crotonesi, sulle attività economiche della zona, con riguardo particolare ai numerosi villaggi turistici, una fiorente attività di esercizio abusivo del credito e di usura ed una capillare pressione estorsiva sugli imprenditori. Si è poi evidenziata l’infiltrazione, da parte del sodalizio criminale, di apparati politico-amministrativi locali“. I dettagli della operazione saranno resi noti alle 11 nel corso di una conferenza stampa presso il complesso polifunzionale della Polizia di Stato a Catanzaro, con la partecipazione del procuratore Gratteri, degli altri magistrati e degli investigatori della Polizia.

Nel corso delle indagini per l‘operazione ‘Borderland‘ è emerso che “la cosca Trapasso ha imposto un totale controllo del territorio, oltre che attraverso una vera e propria occupazione militare dell’area di riferimento, anche attraverso una fitta rete di fiancheggiatori e favoreggiatori, appartenenti anche al mondo imprenditoriale ed a quello delle istituzioni“. Infatti, “è stato registrato e documentato il condizionamento del voto amministrativo del maggio 2014 nel comune di Cropani, in provincia di Catanzaro; condizionamento finalizzato alla acquisizione di appalti e servizi pubblici che ha portato all’elezione, come candidato in una lista civica, del vice sindaco Francesco Greco, in arresto perché riconosciuto responsabile dall’autorità giudiziaria di concorso esterno all’associazione mafiosa“. Un fronte di particolare interesse per l’organizzazione mafiosa indagata è risultato quello imprenditoriale e in particolare il campo dei servizi di gestione dei villaggi turistici, “rivelatosi uno strumento di consenso per l’organizzazione mafiosa investigata che è riuscita a reclutare un cospicuo numero di soggetti assoldandoli all’interno delle strutture ricettive con il sistema delle assunzioni fittizie, così da garantirsene la riconoscenza ed i servizi“. “I privilegiati rapporti della cosca Trapasso con le più potenti cosche della intera regione Calabria – riferisce ancora la nota della Polizia – sono attestati, oltre che dalla documentata partecipazione a summit di mafia, anche dalla presenza, registrata nel corso delle indagini, di rappresentanti della famiglia a sontuosi banchetti svoltisi in occasione dei matrimoni di alcuni appartenenti alle famiglie di ‘ndrangheta delle diverse provincie calabresi, tradizionalmente opportunità anche per il conferimento di cariche, per il consolidamento di alleanze e l’eventuale pacificazione di contrasti“. Allo stesso modo, “testimonia della appartenenza dei Trapasso al ristretto numero delle cosche custodi della ortodossia della ‘ndrangheta, la presenza di uomini della consorteria a Polsi, in occasione degli annuali festeggiamenti della Madonna, tristemente noti per essere occasione di incontro tra esponenti delle diverse organizzazioni malavitose della Calabria come pure lo spiccato interesse degli uomini di vertice del clan per la organizzazione e la partecipazione, in posizione privilegiata e di assoluta visibilità, alla cerimonie religiose dei luoghi di propria influenza“.

Parallelamente alla esecuzione delle misure cautelari personali, con particolare riguardo ai reati contestati in materia di intestazione fittizia di beni da parte di esponenti della consorteria mafiosa dei Trapasso, la Procura della Repubblica e Dda di Catanzaro ha emesso un provvedimento urgente di sequestro di diverse società e imprese ritenute lo strumento delle attività illecite della stessa cosca o l’oggetto di interposizioni fittizie dei sodali. Il sequestro, eseguito dagli uomini della divisione Polizia anticrimine di Catanzaro e dagli specialisti in indagini patrimoniali dello Sco, il Servizio Centrale Operativo della Polizia, ha riguardato fra l’altro un esercizio ricettivo, un maneggio e una società per la distribuzione di slot machines e, in particolare, le società di servizi “attraverso le quali la cosca controllava di fatto la gestione delle attività interne a importanti villaggi turistici della zona, monopolizzando le attività di manutenzione e ristorazione, le forniture di generi alimentari e pesantemente condizionando ogni tipo di servizio“.

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