Falcomatà azzera la giunta, Destra per Reggio: “dal fallimento alla mistificazione”

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“Il Sindaco Giuseppe Falcomatà nello stesso momento in cui certifica il fallimento proprio e della sua Giunta, cerca attraverso operazioni da cabaret politico di salvare la faccia mistificando lo stesso sfascio a cui ha condannato la Città come la motivazione che giustifica la cacciata degli assessori. L’annuncio del rimpasto, infatti, assume i connotati di una vera e propria dichiarazione di opportunismo politico, la naturale fine di una coalizione che ha vinto le elezioni in virtù di un “grande imbroglio” perpetrato ai danni dei cittadini. L’epilogo nebuloso di un’azione amministrativa inesistente che ha riportato la città al degrado degli anni ‘90, di una Comunità che ha dovuto subire negli ultimi due anni continue spoliazioni, umiliazioni e mortificazioni. Non hanno salvato il Sindaco né la precoce sindrome dell’”è colpa del passato” con cui frettolosamente e ciclicamente Falcomatà giustificava le proprie incompiute, e nemmeno l’inesistenza di una vera opposizione in consiglio comunale. Falcomatà è costretto a dichiarare il proprio fallimento, perché in due anni questo ha prodotto e adesso deve sacrificare qualcuno per dare in pasto all’opinione pubblica un millantato cambiamento di rotta”, è quanto scrive in una nota Renato Di Pietro di Destra per Reggio. “Ma i danni – prosegue– sono, quotidianamente, sotto gli occhi di tutti, davanti alle case dei reggini oramai sviliti ed appesantiti da una inconcludente sinistra che, chiusa nelle stanze di Palazzo san Giorgio, è sempre più distante dalla realtà e dai bisogni del territorio. L’allegra brigata di baldi giovani rampanti, preoccupati di costruirsi una carriera politica sull’onda del “renzismo” sventola bandiera bianca cercando di salvare la faccia e la poltrona con un rimpasto annunciato da quasi un anno, che assume i connotati di un regolamenti di conti interno ad una maggioranza divisa e lacerata da interessi personalistici. Nello sport, o nel calcio in particolare, il primo a “pagare dazio” in una squadra è proprio il suo timoniere, l’allenatore quando questi è incapace di guidare il suo team al raggiungimento dei risultati prefissati, Falcomatà invece nel tentativo di salvare le poltrone e la carriera, decide di svincolare tutti i propri calciatori e tuffarsi nuovamente nel “mercato di riparazione”. Reggio ed i reggini, per lui, possono attendere”, conclude.

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