Basato su contenuti più politici gli interventi degli altri ospiti a partire dal consigliere regionale Domenico Battaglia, fondatore del primo comitato “Basta un Si” reggino, che nel sostenere con forza le ragioni del SI ha sottolineato come “anche coloro che oggi cercano di sabotare questa riforma, hanno partecipato ai lavori parlamentari e l’hanno sostenuta visto il voto di oltre due terzi del parlamento e adesso promuovono il No solo per essere contro, contro un Partito Democratico che ha creduto fin dall’inizio in questa riforma”.
Così anche il vicesindaco metropolitano Riccardo Mauro che “da amministratore di un ente che sta prendendo forma mi sento di ribadire con forza quanto possa essere positiva la vicinanza degli enti locali con il parlamento locale, la presenza di amministratori regionali e di sindaci all’interno del nuovo Senato, renderà sicuramente più semplice la risoluzione di problematiche lontane da Roma e ci permetterà di partecipare alle decisioni dirette alla formazione e all’attuazione degli atti normativi e delle politiche dell’Unione europea verificandone sin da subito l’impatto sui nostri territori”. Riservata al Sindaco Falcomatà la conclusione della serata. Dopo aver ringraziato la Presidente Liberto per l’ottima riuscita della serata, il Sindaco ha sottolineato che il convegno di Villa San Giovanni “rappresenta l’inizio di una campagna elettorale per sostenere una riforma che hanno provato a fare tutti da destra a sinistra, come testimoniano le varie commissioni di saggi susseguitesi nel tempo. Una riforma che è giusto ribadire che non potrebbe essere riformulata se dovesse vincere il no, è difficile immaginare quale possa essere l’orizzonte temporale per l’approvazione di una nuova riforma. Ecco perché è sempre più importante cercare di entrare nel merito degli aggiornamenti operati sulla nostra Costituzione, cercando di rendere edotta soprattutto quella parte del paese che ancora non conosce il contenuto della riforma, una parte del paese che si aggira intorno al 30% dell’elettorato. Proprio su questa dovranno basarsi i nostri sforzi nel tentativo di spiegare cosa verrà modificato e quali saranno gli effetti che ne deriveranno. Per fare ciò sarà molto utile utilizzare quello che poi è il testo del quesito che ritroveremo sulla scheda elettorale e che dà pienamente il senso di ciò che approveremo votando SI”. La conclusione dell’intervento di Giuseppe Falcomatà è incentrato sull’invito al voto “è mortificante quando sentiamo dire che è stata fatta una cosa all’italiana e che venga utilizzata l’accezione negativa, mentre dovremmo riappropriarci del nostro orgoglio e della nostra storia quando si diceva che fare le cose all’italiana significava farle per bene, bisogna ribadire semplicemente che votare NO, non significa fare la riforma in un altro modo, votare no significa lasciare tutto così com’è, né meglio né peggio, non cambia nulla. Il nostro paese rimarrebbe fermo al 1946, zavorrato da poltrone e poltroni, ingessato da una burocrazia e che rende immobile l’azione amministrativa, quindi votiamo si per cambiare le cose, votiamo si per guardare al futuro con maggiore fiducia”.
Villa San Giovanni avvia la campagna referendaria per il Si alla Riforma Costituzionale
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